Noi ci conosciamo da circa vent'anni, e sono sempre stato convinto che per te scrivere fosse un bisogno primario, come bere e mangiare. Ho ragione?

Non hai ragione. Scrivere è di più che bere o mangiare. Nonostante sia conosciuto come un "buongustaio" potrei restare senza mangiare per un mese ma senza scrivere - anche soltanto una guardatina a qualcosa di già scritto - neanche per un giorno. E quando per vari motivi non posso fare neanche questo cado in profonda depressione. E non scherzo. Mi sento realmente male e divento insopportabile.

Torniamo per un attimo agli anni Ottanta... quando io e Luigi pubblicavamo le nostre fanzine La Spada Spezzata e L'Altro Spazio. Mi ricordo che all'epoca riempivi di tuoi racconti tutte le pubblicazioni amatoriali - ed erano tante! Quanti racconti avrai pubblicato in quegli anni?

Non so darti una risposta precisa. Viaggiavo al ritmo di una decina di racconti l'anno. Mandavo racconti a chiunque me li chiedeva - e sapessi quanti rimproveri ho avuto per questo. - Ero un entusiasta, e per certi versi lo sono anche oggi. La Spada Spezzata e L'Altro Spazio sono state tra le prime fanzine ad ospitarmi. Rammento che me ne andavo in giro con il numero nel quale c'era il mio racconto e lo facevo vedere a tutti. Ciò che mi colpì molto allora era la vostra assoluta disponibilità a leggere e pubblicare autori sconosciuti, eravamo nei primissimi anni '80, e il vostro entusiasmo quando i racconti da voi ospitati ricevevano qualche riconoscimento.

Ho scritto tantissimo in quegli anni e tantissime storie molto belle sono praticamente sconosciute. Ma, del resto, dico spesso che neanch'io ho letto tutto quello che ho scritto.

E ora che fine hanno fatto? Le fanzine purtroppo hanno vita breve, sono tutte introvabili da anni. Hai ripubblicato magari in volume un po' di quei racconti? Conservi una copia di ognuno?

Naturalmente conservo copia di tutte le pubblicazioni con i miei racconti - per la verità di un paio so che sono stati pubblicati ma non so né dove né quando, quindi mi mancano. - Una ridotta percentuale di racconti sono stati raccolti in volume, quando ho avuto la possibilità di pubblicare una antologia personale - ricordi Gli Argentati? - ho preferito quasi sempre proporre materiale inedito. Alcuni racconti li ho ripresi e ripubblicati su altre riviste, altri, in gran numero, sono finiti all'estero - repubblica Ceca, repubblica Slovacca, Serbia, Montenegro, Albania, Polonia, Ungheria, Finlandia - dove ho avuto un discreto successo. Pensa che alcuni racconti pubblicati all'estero - e sui quali sono stati anche scritti saggi entusiasti - erano inediti in Italia. Il mio sogno sarebbe riprendere racconti - come I bianchi ponti dell'Utopia, Si risvegli il Dio tonante, Tu che non credi alle carezze del vento, Noi torneremo signori della terra, L'Ogam del Druido, La taverna dei cinque piaceri, Niente più sogni per Rosa, ecc. ecc. - che pochi se non pochissimi conoscono. Senza poi parlare di quelli della mia prima vera antologia Cuore di Ghiaccio che ha avuto una grande diffusione locale, ma poca a livello del mondo della SF.

C'è qualche racconto in particolare che ricordi con particolare soddisfazione o con affetto e che vorresti vedere ripubblicato oggi?

Ne ho citati alcuni nella risposta precedente. Non ne ho uno solo, e vorrei aggiungere E la padella disse...- lo ricordi, vero? Luigi ne era entusiasta - Dolcissima Roberta - praticamente sconosciuto - e il ciclo de L'Artiglio - rammenti Il Gran sole radioso ne La Spada Spezzata - e il ciclo de Il Cavaliere di Tau. Ma potrei fare notte a citare titoli - L'Angelo nero, La risata di Dio, Mara per te, ecc. ecc. Anche se il mio cuore accelera i suoi battiti quando il mio sguardo cade su L'Isola Scolpita. Credimi, è un grandissimo racconto.