Il 13 aprile, ovviamente un venerdì, la famiglia Robinson è partita per un viaggio destinato a prendere una direzione imprevista nel remake di Lost in Space, serie nata nel 1965 sulla CBS.

Su una cosa i commenti online sono d'accordo: la serie rappresenta una famiglia più realistica di quanto non fosse quella fin troppo felice vista nell'originale.

John Robinson (Toby Stephens, Black Sails) è un soldato con molti segreti che, prima della partenza, era stato un padre pressoché assente; Maureen (Molly Parker, House of Cards) è una madre che farebbe letteralmente di tutto per proteggere i figli, usando mezzi giusti o sbagliati non ha importanza.

La figlia Penny (Mina Sundwall), sfugge agli stereotipi: è un topo di biblioteca, ma sa mettersi al comando della nave se necessario; Judy (Taylor Russell) è una dottoressa molto dotata che subisce però un trauma durante il viaggio. E infine c'è Will (Max Jenkins) che si sente sempre fuori posto ovunque. E naturalmente è spesso in pericolo. 

Indiewire è andata intervistare i due showrunner Burk Sharpless e Matt Sazama sulle origini e sul futuro della saga.

All'inizio

I due raccontano dell'incontro avuto con gli executive della Legendary Pictures, la casa di produzione che ha effettivamente prodotto la serie. Il piano era chiaro: Lost in Space non poteva essere un film, non solo per il fiasco del 1998, ma perché per sua stessa natura, la storia dei Robinson è destinata a essere molto lunga, se non infinita (visto che, sia in origine che nella versione cinematografica, i protagonisti non arrivavano mai a destinazione). Inoltre, c'era quello che loro definiscono l'effetto Netflix, ovvero quando una serie diventa di fatto un film lungo dieci ore invece di dieci episodi autoconclusivi come accade nelle serie più mainstream.

In futuro

Netflix non ha ancora ufficializzato la luce verde per la stagione due, ma i due autori sono già al lavoro, anzi dicono di avere già pianificato nuove e folli avventure per i Robinson. Per loro la stagione due sarà selvaggia.

Inoltre, la nuova serie porta con sé una mitologia molto articolata da approfondire, anche se, pur amando Game of Thrones, il loro progetto è di non creare una serie troppo appesantita dalla cosiddetta backstory, ovvero i misteri dietro le quinte che portano a nuovi misteri. 

La serie è una grande avventura e loro vogliono costruire il suo futuro sulle basi create nella prima stagione.

Lost in Space è online anche da noi dal 13 aprile, voi cosa ne dite, la storia dei Robinson si presta a diventare letteralmente Lost nello spazio?

Vi lasciamo con il trailer italiano e la featurette intitolata Lost in Possibility: