Urania cambia faccia. Che fosse in arrivo una nuova veste grafica si sapeva, e ora possiamo vederla dal vivo, con le foto scattate alle prime copie staffetta proprio dallo stesso curatore, Giuseppe Lippi

"L'altezza è maggiore" dice Lippi, "e la legatura è un po' più morbida". Un ritorno insomma, come evidente anche dal design grafico, all'impostazione che è rimasta più a lungo legata alla rivista, quella degli anni di Fruttero e Lucentini, con la riga e il cerchio rosso. "la copertina è lucida, ma vi assicuro che è un oggetto solido e... sostanzioso. Come l'Urania pre-paperback degli anni Novanta e precedenti" conferma Lippi.

La nuova grafica arriva in edicola con un numero molto speciale, il 1587, numero del sessantesimo anniversario che Urania celebra con un titolo particolarissimo, la collaborazione tra due grandi mostri sacri della fantascienza, Arthur C. Clarke e Frederik Pohl. Il romanzo, scritto nel 2008, si intitola L'ultimo teorema: l'ultimo teorema è naturalmente quello, famosissimo, di Pierre de Fermat. Tutti conoscono il teorema di pitagora, che dice che esistono coppie di numeri per cui la somma del quadrati è uguale al quadrato della somma. Quindi x^2 + y^2 = z^2. Il teorema di Fermat dice che questa equazione non è mai vera per potenze superiori a due. Fermat lo annotò su una copia della Arithmetica di Diofanto (un testo che conteneva numerose ipotesi che per molto tempo sono state sfide per i matematici) dicendo che ne aveva trovato la dimostrazione, ma non stava nello spazio e disposizione nel margine della pagina.

Giuseppe Lippi con il primo e l'ultimo numero di <i>Urania</i>
Giuseppe Lippi con il primo e l'ultimo numero di Urania
Nessuno ha mai scoperto se esistesse davvero tale dimostrazione. Il teorema è citato anche in un episodio di Star Trek The Next Generation, dove Picard lo propone a Data come esercizio mentale, descrivendolo come un problema ancora senza soluzione. In realtà, nel 1995 il matematico Andrew Wiles trovò una dimostrazione, ma utilizzando strumenti matematici molto complessi e moderni che Fermat certamente non aveva a disposizione.

Nel romanzo, un matematico scopre la "soluzione semplice" del teorema, proprio mentre la Terra è soggetta a un'invasione aliena. Il libro è l'ultimo scritto da Arthur C. Clarke. Il libro era stato iniziato dallo scrittore inglese, ma il peggiorare della salute lo aveva bloccato. Clarke allora aveva passato tutto a Pohl, il quale portò a termine il romanzo consultandosi frequentemente con Clarke. Clarke finì di revisionare la stesura finale il giorno prima di morire.

La traduzione è di Flora Staglianò; il libro sarà in edicola dal primo ottobre.