Interpretata da una talentuosa Emma Stone, per l'occasione con i capelli tinti di biondo, Gwen Stacy non subirà, speriamo, il tragico destino della sua controparte a fumetti, gettata da Norman Osborn giù dal ponte di Brooklyn, ma per tutto il film verrà dilaniata dalla volontà di appoggiare la crociata del padre, il capitano di polizia George Stacy, contro l'Uomo Ragno e la forte ammirazione per il desiderio di giustizia del giovane eroe. Il bravissimo Rhys Ifans, attore gallese sbarcato nel cinema dal teatro, sarà chiamato a  dare un volto all'antagonista, il “cattivo” del film ovvero The Lizard, al secolo il Dottor Curt Connors. Contrariamente all'idea  di Sam Raimi, Webb non porta sullo schermo un avversario intrinsecamente malvagio o diabolico ma un'anima tormentata in cerca di redenzione. Nato nel 1963, quindi uno dei primi nemici dell'Uomo Ragno a fumetti, Lizard è una creatura tragica sia nella versione cinematografica che in quella cartacea, un brillantissimo medico e biologo mutilato da un terribile incidente di guerra che lo ha lasciato privo di un braccio. Ossessionato dai poteri rigenerativi dei rettili, il Dr. Connors porterà la sua ossessione in laboratorio cercando in tutti i modi di creare un siero capace di renderlo di nuovo integro.

Riuscito nel suo intento e sperimentato il siero su se stesso Connors non si accorge dell'effetto collaterale principale della sua invenzione, ovvero la trasformazione del paziente in una lucertola umana alta quasi due metri e mezzo tutta zanne ed artigli. Spodestata la controfigura che avrebbe dovuto muovere Lizard durante le trasformazioni, Ifans ha voluto provare di persona il divertimento di muovere il mostro sotto alla tecnologia digitale. Quando gli spettatori vedranno avidi occhi spalancati sotto al muso scaglioso dell'Uomo Lucertola, dice l'attore gallese, saranno i miei e mia sarà la voce, distorta ad arte dagli effetti speciali, che lo farà ruggire o che si rivolgerà sinistra a Peter Parker. Sia Spider-Man che Lizard sono, per il regista, incarnazioni del tema fondamentale su cui si basa il lungometraggio, la mancanza, l'esser privi di qualcosa tentando di colmare il vuoto, una sensazione comune alla vita di ognuno. Come Peter Parker tenterà di riempire il senso di perdita provocatogli dalla morte dei genitori combattendo il crimine con le sembianze dell'Uomo Ragno, così Connors tenterà di combattere la sua menomazione trasformandosi invece in una creatura letale e devastante.

Ottimi propositi quindi per il nuovo reboot di Spider-Man, nato in un primo tempo come sequel ed in mano proprio a Sam Raimi poi mutato in corso d'opera in qualcosa di completamente diverso, destinato, secondo la direzione Marvel, a riportare sul grande schermo lo spettacolo della crescita e della formazione di un ragazzo adolescente destinato a vestire i panni scomodi del supereroe. Se Webb, al suo secondo esordio cinematografico, riuscirà ad affermarsi rispetto alla scomoda quanto vistosa presenza di Raimi lo sapremo solo il prossimo mese.