In realtà, come ha già notato Panorama (http://blog.panorama.it/libri/2012/03/09/philip-k-dick-un-fumetto-per-raccontarne-le-ossessioni), la vostra più che una biografia sembra “un racconto
 libero basato sulle ossessioni dello scrittore” e “un viaggio, spesso onirico, nel suo immaginario, ma anche nelle sue ossessioni, paranoie e crisi”... come hai affrontato il lavoro?

Verissimo: non si tratta di una semplice biografia ma, come mi piace definirla, di una “biografia fantascientifica”. Prendere la vita di Dick e trasformarla in un fumetto sarebbe stato un mero lavoro di ricostruzione, che tra l’altro non avrebbe potuto essere altro che una riduzione dell’imponente Divine invasioni di Lawrence Sutin (Fanucci). Insomma, un lavoro piuttosto inutile. Ciò che abbiamo deciso di fare, piuttosto, è stato di raccontare sì la vita di Dick o almeno alcuni momenti, integrandola però con le suggestioni e le invenzioni dell’autore. Ecco quindi che vediamo il giovane Philip entrare in possesso della sua prima rivista di fantascienza, ma ecco anche che vediamo il suo corpo nel moratorium in attesa di essere risvegliato. Dando, insomma, alla biografia un sapore diverso, cercando di raccontare non solo i fatti ma anche le idee.Tenendo sempre come punto fermo il fatto che, comunque, di una biografia si tratta e non di un racconto inventato. Certo, ci sono aspetti di finzione narrativa, ma si tratta di elementi che ci aiutano a capire la realtà. Anche se, come ci insegna lo stesso Dick... qual è la vera realtà?

Quali sono gli aspetti che più ti ha intrigato affrontare l’eterna dicotomia tra realtà e finzione, tra forma e sostanza, hard SF e letteratura tout court...?

Esattamente questi. Che sono poi la parte fondamentale della poetica dickiana. La dualità, quindi, tra vero e non vero in primo luogo, ma anche tra essere e non essere. E quella che è poi una delle sottotracce del libro: tra vita e morte. Come forse molti sanno, Philip aveva una sorella gemella, Jane, che morì quando a sole sei settimane di vita e alla quale Dick rimase attaccato sempre, pur senza averla mai conosciuta. Ecco, Jane gioca un ruolo importante nel libro: è lei che fa da pietra di paragone per distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è. Come se fosse così facile, poi...Ci siamo poi molto divertiti a inserire una serie di citazioni che i lettori possono divertirsi a scovare: sono una sorta di easter egg nei dvd, che divertiranno chi li noterà pur passando del tutto inosservati a chi non conosce la fonte della citazione.