PROLOGO

Secondo quanto ricostruirono in seguito i computer, tutto cominciò in casa di Marvin e Phoebe Sellers, al 4011 di Camino de Palmas, Tucson, Arizona. Alle 19.30 di un venerdì di maggio, Marv Sellers stava facendo i conti delle entrate e delle uscite. Gli ci volle un’ora buona prima di arrivare alle conclusione che avrebbe cambiato la storia. – Phoebe – disse – non c’è altro dannato modo di venirne fuori.

– Che vuoi dire, Marv? – rispose lei mentre riscaldava tre cene sulla cucina elettronica, una messicana, una cinese e una italiana.

– Quel congelatore nuovo. Bisogna che lo rimandiamo indietro. Cosa diavolo c’era che non andava con quello vecchio?

– Ma Marv, lo sai, il congelatore vecchio ce l’avevamo da quasi quattro anni. Quelli nuovi hanno un mucchio di miglioramenti. Lo dicono tutte le pubblicità, alla Tri-Di e tutto il resto.

– Non avevamo manco finito di pagarlo, quello vecchio – disse Marv. – Quali miglioramenti, santoddio?

– Be’, quello vecchio era bianco. Nessuno più ha un congelatore bianco.

– Comunque questo dobbiamo riportarlo al negozio. Non ci stiamo proprio dentro con i pagamenti, tra la casa, la macchina, i mobili, la piscina e quella vacanza lì che abbiamo fatto, prendi il razzo oggi, paga domani.

– A quelli del negozio non piacerà mica.

– Dovranno farselo piacere.

Harry andò da Jim Wilkins e disse: – Capo, mi ha appena chiamato Marv Sellers. Dice che non ce la fa con le rate di quel congelatore che ha comprato qualche settimana fa.

Jim Wilkins ci pensò su. Guardò in giro per il negozio, con la faccia scura. – Ascolta – disse. – Chiama il distributore giù a Phoenix e digli di annullare quell’ordine di tre nuovi frigoriferi. Abbiamo troppa merce in negozio.

Girò sui tacchi ed entrò nel piccolo ufficio. Era di pessimo umore, e l’annullamento non era d’aiuto. Si mise a sedere e rifletté per un po’, poi accese il telefono e fece un numero.

Quando Bill Waters apparve sullo schermo, Wilkins disse: – Senti, Bill, devo rimandare l’acquisto di quella Buick Cayuse a cuscino d’aria.

Waters discusse un po’. – Penso che dovresti ripensarci. Ti rendi conto che questi nuovi modelli hanno quasi mille cavalli sotto il cofano? E che linea bassa! Hai sentito di quel tizio che pensava che fuori piovesse e invece era solo parcheggiato sotto un poliziotto a cavallo?

Jim Wilkins sospirò. – Ci vediamo, Bill.

Bill Waters spense lo schermo e si girò verso la segretaria. – Che palle – disse

– Scusi?

– Mi ha sentito, signorina Harding. Scriva all’ufficio di Denver e tagli la fornitura. Ah, due automobili al mese per ogni serie.

– Cielo, signor Waters, tutto per un ordine annullato?

Lui la guardò. – Sento che c’è una tendenza. Jim Wilkins deve passarsela male in quel suo negozio di elettrodomestici. Le prossime saranno le auto. Non voglio ritrovarmi con eccedenze di magazzino.

Restò a sedere un istante. Alla fine riaccese il telefono e compose un numero. Quando lo schermo si accese, disse: – Frank, stavo pensando alla casa nuova. Sarà meglio rimandare, per il momento.

Capitolo Primo

 Weigand Patrick varcò con passo dinoccolato la porta dell’ufficio di Scotty, armeggiando nella tasca della giacca alla ricerca della borsa del tabacco. Scavalcò con una gamba l’angolo della scrivania della ragazza, sedette sul bordo e cominciò a strofinare una presa di tabacco grezzo nella mano sinistra con il pollice della destra.

– Togli le chiappe dalla mia scrivania – disse Scotty, senza alzare lo sguardo dal documento che stava esaminando.

Weigand Patrick alzò le sopracciglia. – Chiedo scusa?

– Togli le chiappe dalla mia scrivania.

– Sei una bellissima rossa – disse Weigand. – Hai dei bellissimi occhi verde-azzurri e sei solida come una garitta di mattoni. È un crimine vergognoso che un bel bocconcino come Scotty McDonald non ci voglia stare.

– Sei il seduttore più inetto del mondo – gli disse Scotty. – Avessi avuto un minimo di finezza, mi avresti portata a letto da mesi.

– Ci sto provando da anni.

– Non ne ho avuto il tempo, negli ultimi mesi.

– Uno di questi giorni ti sveglierai così vecchia e rugosa che nessuno vorrà venire a letto con te – le disse Weigand Patrick.

– Un destino peggiore dei debiti – sbuffò lei, tornando alle sue carte.

– Durante la campagna me l’avevi praticamente promesso – disse lui lamentosamente.

– In quei giorni eravamo troppo presi – disse lei, senza alzare lo sguardo.

– La sera andavi a letto, no? Io ero più che disposto a farti compagnia.

– Andavo a letto per dormire.

– È un modo del cavolo per perdere tempo a letto.

– Immagino tu sia qui per uno scopo – disse Scotty – a parte esibirti in quello che è senza dubbio il peggior approccio della storia della seduzione per deflorare una vergine innocente.