Naturalmente questo non è il mio vero lavoro, mi giustificavo di fonte a me stessa. È solo un ripiego, un modo per campare in attesa di aver terminato il mio Grande Romanzo Mondiale. Le pagine con cui mi baloccavo nei recessi della mia mente senza mai osare metterle nero su bianco per paura di spezzare l'incantesimo. I mondi immensi e inesplorati che frequentavo quando mi illudevo ancora di possedere un'integrità.- Tu e la tua ossessione per la qualità - mi disse Angela un giorno. A quell'epoca eravamo tutte e due in carne e ossa. Lei fece la traslazione in rete meno di un anno dopo di me. Ho il sospetto che abbia usato i soldi che le aveva dato la Publishing per convincermi.- Tu e la tua ossessione per la Letteratura. La Letteratura è morta. È obsoleta. Quanti terabyte di rete occupano quelli che tu chiami i classici? Quanti accessi fanno al giorno? Al minuto?Non seppi cosa risponderle. Angela scosse la testa.- Piantala con la Letteratura. È l'Intrattenimento che va di moda al giorno d'oggi. Tu dammi intrattenimento allo stato puro, e io farò di te una donna ricca.- Vorrai dire di te.- Di noi.In questo almeno è stata di parola.Scrissi L'avventuriera di Alfa Centauri in un mese, e lo mandai ad Angela una sera in cui ero sbronza. Lei lo mandò alla World Publishing Corporation. Lo accettarono dopo due settimane. Dopo altre due fu distribuito in rete. Solo il primo giorno i download superarono il milione.  

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L'immagine virtuale del neurologo mi oscillava davanti agli occhi. Aveva un'espressione seria, compunta, di circostanza. Ma l'avatar non era un gran che. O forse ero io che non riuscivo a metterlo bene a fuoco. La paura fa strani scherzi.

- Sono spiacente, signora. La diagnosi è Neo Alzheimer.

Non era una sorpresa. Era il quarto specialista a cui mi rivolgevo.

- Con il protrarsi della durata media della vita, e la possibilità di riparare o sostituire la quasi totalità degli organi interni, le malattie neurologiche sono diventate la principale causa di morte o di invalidità nel mondo moderno - proseguì l'immagine con aria grave.

In altre parole, prima o poi me lo dovevo aspettare.

- Tuttavia, signora, il decorso è molto lento. Ci vorranno almeno quindici anni perché il decadimento cominci a provocare disturbi significativi. Nel frattempo...

Decadimento. Il mio cervello era un isotopo che rilasciava radiazioni nocive delle quali lui stesso era la vittima principale.

- Nel frattempo è senz'altro probabile che venga scoperta una nuova cura. Perciò la invito a non perdere la speranza...

La voce proseguì, ma io non la ascoltavo più. Che cosa sarebbe successo se non avessero trovato una cura? A quel punto sarebbe stato troppo tardi. Non avrebbe avuto senso duplicare in rete una personalità dal cervello ormai danneggiato. Era adesso o mai più.

L'immagine di fronte a me smise di parlare. Salutai il medico e interruppi la comunicazione.

Era questo, dunque, quello che mi aspettava. Il mio corpo avrebbe continuato a funzionare, ma la mia mente sarebbe stata perduta per sempre. Un vegetale. Certo, avrei potuto lasciar scritto di non prestare più alcuna cura a quel corpo, in modo che decadesse sino a morire di morte naturale. Ma quello che mi spaventava era il periodo intermedio, il terrore che una parte della mia consapevolezza rimanesse prigioniera in un involucro che non dominava più.

La Bella Addormentata. Cosa aveva sognato Rosaspina durante i cento anni che la separavano dal principe Filippo? Non volevo saperlo.

Quelli della Publishing erano al corrente di tutto, naturalmente. Le transazioni con cui avevo pagato i medici erano criptate, ma da contratto loro hanno accesso a qualunque dato finanziario mi riguardi. È una clausola che serve a proteggerli contro l'eventualità che io ceda i diritti di sfruttamento dell'immagine di Weena per pubblicizzare una nuova linea di abbigliamento senza che loro ci guadagnino qualcosa.

Da cui la loro offerta. La traslazione in rete aveva ancora prezzi proibitivi per la maggior parte dei comuni mortali, perfino per una donna ricca come me. Ma per loro i costi non rappresentavano un problema. L'immortalità, della mente se non del corpo. Fama, ricchezza, una vita di lussi, infinite possibilità. Chiunque al mio posto avrebbe fatto la scelta sbagliata.

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Cara Laura,

fai sempre più schifo. Ogni singolo byte occupato dalle idiozie che scrivi è un insulto a tutti coloro che si sforzano di coltivare la propria intelligenza. Tu rubi spazio vitale alle idee. Dovresti vergognarti di esistere.

Va' al diavolo.

Il tuo nemico di sempre.

 - Questo è il cinquantesimo, Angela. Ti rendi conto?

- Certamente. Ed è il migliore.

- Lo ripeti ogni volta che ti mando il nuovo.