“Sono il migliore in quello che faccio. Ma quello faccio non è piacevole...”

La citazione, a memoria, è tratta da Wolverine, la miniserie scritta da Chris Claremont e disegnata da Frank Miller, che rappresenta il debutto in solitario del mutante omonimo. Ma è un tormentone che ricorre spesso nelle storie del personaggio. Una frase che è un po' il manifesto di come esso si presenta al pubblico nel 1982.

In quel momento del personaggio non si sa molto. Si sa che è un mutante dotato di un fattore rigenerante che gli consente di guarire da ogni ferita o malessere, essere immune a veleni e/o droghe, e che lo dota anche di una estrema longevità, considerabile anch'essa una malattia in un certo senso. Il suo scheletro è rivestito di adamantio, che nell'universo Marvel è il metallo più resistente. Un  metallo, ovviamente, del tutto immaginario. È inoltre armato di artigli retrattili, che all'epoca si pensavano completamente composti di adamantio, e che poi si scoprirà essere artigli ossei rivestiti come lo scheletro. I suoi sensi, sviluppati come quelli di un animale da preda, completano il quadro dei poteri del personaggi, rendendolo una letale arma umana. Come l'animale dal quale prende il nome, in italiano "l'orso ghiottone", è capace di combattere con ferocia, perdendo ogni freno inibitore.

Prima di quella miniserie, il personaggio aveva alle spalle una già abbastanza lunga vita editoriale, cominciata addirittura nel 1974.

Wolverine debutta nei numeri 180 e 181 della collana The Incredible Hulk, nel 1974. Lo inventa lo scrittore Len Wein. Il numero è disegnato dal modesto Herb Trimpe, ma in realtà a contribuire alla sua ideazione grafica sono stati Dave Cockrum e John Romita Sr. (all'epoca Art Director Marvel).

In quella storia, il mutante veniva sguinzagliato sulle tracce di Hulk, che aveva sconfinato nel territorio canadese. Nel numero 180 appare solo nell'ultima vignetta, giusto per solleticare la curiosità dei lettori. Il vero e proprio scontro tra Hulk e Wolverine avverrà nel numero successivo. Il personaggio viene quindi introdotto ai lettori come una super arma, al soldo del governo canadese.

Il mutante, era stato reclutato da James McDonald Hudson, lo scienziato canadese che aveva costituito, insieme alla moglie Heather, il supergruppo degli Alpha Flight. Nelle intenzioni di Hudson Logan, questo è il nome che conosciamo del mutante artigliato, avrebbe dovuto esserne il leader. Ma dopo il fallimento della missione Hulk, Wolverine non è più disposto ad essere la pedina di una organizzazione governativa e accetta la proposta di Charles Xavier di unirsi a una missione di soccorso dei membri della squadra originale degli X-Men.

Logan entra quindi nella squadra dei Nuovi X-Men, ideati da Len Wein e Dave Cockrum, che debuttano nel 1976 nell'albo speciale Giant Size X-Men n. 1, nel quale si racconta come Charles Xavier, il fondatore del gruppo originale, per salvare il primo gruppo di X-Men, prigioniero sull'isola vivente di Krakoa, vada a reclutare nuovi mutanti di varie nazionalità. Dopo la vittoriosa missione è uno degli X-Men storici, l'Angelo, a chiedersi: “che ce ne faremo di 11 X-men”? Il dubbio viene risolto al termine dell'albo, quando quasi tutti i membri originali lasciano la squadra tranne Jean Grey e Scott Summers, Ciclope, che diviene il leader del nuovo team.

Il successo dello special fu tale che, con il numero 94, la testata dedicata ai mutanti terminò di ristampare vecchie storie e prese a narrare le nuove avventure degli X-Men scritte da Chris Claremont e disegnate da Dave Cockrum.

Lo spirito tormentato e animale di Wolverine però sembra sempre recalcitrante a una disciplina di squadra. Frequenti saranno i suoi scontri per la leadership con il comandante sul campo del gruppo, Ciclope. Ma l'equilibrio sembra reggere per diversi fattori. Uno è sicuramente il profondo senso di lealtà del personaggio, che mantiene sempre le sue promesse. Altri fattori sono la lealtà nei confronti di Charles Xavier, il fondatore del gruppo e l'amore per Jean Grey, che sarà uno dei tanti tormentoni della prima gestione di Chris Claremont degli X-Men. Una straordinaria soap opera super eroistica della durata di X anni, interrotta nel 1991 e poi ripresa nel 2000. Jean Grey, pur amando Scott, non sarà mai insensibile al fascino di Logan.

Nelle pagine di Uncanny X-Men il personaggio di Logan cresce, anche se probabilmente la maggiore evoluzione si ha quando a disegnare le storie mutanti arriva John Byrne, che sicuramente in  qualche modo partecipava anche alla creazione delle trame.

Byrne adorava talmente il personaggio che ideò per lui persino un nuovo costume, non amando molto il costume giallino ideato da Cockrum, che invece stravedeva per Nightcrawler.

Per questa preferenza Wolverine riveste un ruolo centrale praticamente in quasi tutte le saghe di questa gestione, da Fenice Nera a Giorni di un futuro passato. Sarà protagonista di un emozionante albo in cui da solo, salverà l'intera squadra dai piani del Club Infernale.

Assistiamo anche allo scontro con James Hudson che, con l'armatura di Guardian tenta di strapparlo agli X-Men, e di riportarlo nei ranghi di Alpha Flight, supergruppo di cui John Byrne racconterà successivamente le storie in una non molto fortunata serie omonima.

Aumentano man mano gli spazi nelle pubblicazioni Marvel, non solo in Uncanny X-Men ma anche nella sopra citata miniserie, che lancia le avventure in solitario di Logan.