Che anno videoludico sarà quello appena iniziato? L’anno dell’ultimo Metal Gear Solid diretto da Hideo Kojima? L’anno del primo videogame di Star Wars uscito dal Letterman Digital Arts Center di George Lucas? Sarà in ogni caso un anno che molti vedranno naturale confrontare con il precedente, foriero di un’eredità scomoda. Il 2007 è stato uno dei migliori anni della nostra carriera di videogiocatori. Per la fantascienza in particolare.

È stato l’anno delle trilogie. Si sono chiuse quella di Halo e Metroid Prime, se ne sono aperte altre, da Assassin’s Creed a Mass Effect. Anche Bioshock che ha riportato in auge una certa maniera raffinata di fare videogame, si avvia verso la serializzazione. Grandi storie, grandi emozioni, grande spettacolo, grandi budget che, di converso, non permettono troppo di rischiare. A meno di chiamarsi Valve, ovviamente. Col 2007, ci siamo lasciati la vecchia generazione tecnologica alle spalle ed è finalmente cominciato il viaggio in compagnia della nuova. Dove porterà lo scopriremo vivendola, ma intanto possiamo ammettere di esserci divertiti a scrutarla da lontano. Tra novità e tradizione, mentre il settore, sotto sotto, sperimenta cambiamenti epocali. Dai supporti, che pian piano si assottigliano a flussi di antimateria digitale, al processo produttivo, che sembra destinato a giustapporre sempre più major e piccoli studi, nella Hollywood della Silicon Valley.

I magnifici sette del 2007:

Mass Effect (Bioware, per Xbox 360) - La quintessenza del kolossal digitale di oggi, con le potenzialità di essere per i videogiochi ciò che per il cinema fu Guerre stellari, nella perfetta coesione multimediale del racconto.

Bioshock (2K Boston, per Pc e Xbox 360) - Alien è horror o fantascienza? Nei giochi di Irrational Games permangono la stessa tensione e originalità descrittiva. L’utopia sommersa di Rapture è uno degli universi più profondi e singolari mai mostrati su Pc e console.

Halo 3 (Bungie, per Xbox 360) - Potrebbe sembrare la marcia stanca di una saga che ha detto tutto ciò che aveva da dire e si limita a ribadirlo con maggiore chiarezza formale. In realtà è il perfetto incontro tra tradizione e innovazione (soprattutto online), punto di riferimento per tutto quello che verrà dopo.

Metroid Prime 3 Corruption (Retro Studios, per Wii) - Fortunatamente il passaggio della trilogia da Gamecube a Wii non è indolore. A cambiare non è la struttura della serie, tradizionale, ma il sistema di controllo, perfettamente integrato per un’esperienza di gioco ex novo.

Half-Life 2: The Orange Box (Vale, per Pc, Xbox 360 e Playstation 3) - La strada dei giochi “a episodi” è ancora tutta in salita, ma Valve ne sa una più del diavolo e nella sua raccolta di fine anno, con Portal, affascina il mondo sconvolgendo ogni convenzione dimensionale.

Crackdown (Real Time Worlds, per Xbox 360) - Dal papà di Lemmings e Grand Theft Auto, una graphic novel interattiva, destinata ad acquistare valore col tempo, che spinge sul verticalismo tridimensionale e la libertà d’azione, elementi di rottura tra la generazione videoludica di ieri e quella che stiamo vivendo.

Super Mario Galaxy (Nintendo, per Wii) - Il più geniale, probabilmente il gioco dell’anno. Tra le tante invenzioni, due: il livello di sfida diventa virtuale e dipende dalla propria volontà di scavare nelle trame del gioco; salterellare è ancora spassosissimo, anche senza una pistola in pugno.