Mi sembra che lo spirito del libro sia a metà tra il gioco e la divulgazione: c’è il quiz a cui si deve rispondere, ma ogni risposta consiste in un vero e proprio articolo. E così?

Articolo addirittura, grazie! Dietro la domanda e le quattro scelte, ho sempre cercato di mettere una storia. Piccola, per carità, ma con un suo perché. Le motivazioni di un autore, lo spirito del tempo in cui viveva, l'influenza di un'opera, le prospettive future... Non è stato difficile, perché per me la fantascienza ha costituito davvero una via di accesso privilegiato alla conoscenza, scusate i paroloni. Per esempio, sono arrivato a Shakespeare da Star Trek e tanti racconti di Bruce Sterling sono veri e propri reportage da dopodomani, mi riferisco alle implicazioni di certi scenari politici. Sono molto gratificato dai commenti positivi che ho ricevuto da chi appassionato di fantascienza non è, ma ha letto lo stesso il libro sfogliandolo a caso. Come quei libri di aneddoti sui personaggi famosi che andavano di moda una volta e che si tenevano sul comodino. Ecco, forse La Fantascienza a test è un libro per addormentarsi!

Ci sveli qual è la domanda più difficile e quella più curiosa?

Per rispondere alle domande de La fantascienza a test, ovviamente è vietato usare il Tricorder.
Per rispondere alle domande de La fantascienza a test, ovviamente è vietato usare il Tricorder.
La più difficile? Quella su quale scrittore aveva vinto il premio Nobel per la letteratura anche grazie a un'opera che ha sempre definito di fantascienza, nonostante i critici volessero dire che aveva utilizzato la fantascienza per dire in realtà cose "serie"...Poi è arrivato anche il Nobel a Doris Lessing e abbiamo aggiunto in corsa un box per ricordare che lei è un'autrice di fantascienza, quindi mi sembra d'aver portato bene. La più curiosa? Quella su chi erano lo scrittore di fantascienza e l'artista rock che progettarono un musical di fantascienza. Due stelle di prima grandezza. Poi il progetto non è andato in porto, ma a vedere quel che ne resta forse è stato meglio così, diciamo che sembrava una cosa un po' pacchiana. Le risposte? Nel libro, ovviamente!

Un capitolo del libro è dedicato a domande formulate da esperti di fantascienza, come Giuseppe Lippi, Vittorio Curtoni, Andrea Jarok, Lawrence Krauss e Umberto Guidoni. Come mai questa scelta?

Anche qui l'idea è di Martha Fabbri, che mi ha incoraggiato a contattare personalità della cultura, non necessariamente appassionati di fantascienza, per chiedere loro una "domanda in regalo". Io ero imbarazzato, insomma non sono un cattedratico, pensavo non mi avrebbero dato retta. Invece mi hanno risposto quasi tutti e molti ringraziavano addirittura, come Giuseppe Lippi, che ha accettato anche di scrivere la prefazione. Sono stato sorpreso dalla cortesia di tutti, ma in particolare degli scienziati stranieri. Lawrence Krauss (autore del volume La fisica di Star Trek) mi ha risposto immediatamente «ok, will do». Jill Tarter, l'astronoma di SETI cui si è ispirata Jodie Foster per la sua parte in Contact, mi ha scritto un ricordo personale su Carl Sagan di estrema dolcezza. James Kakalios (che ha scritto il saggio La fisica dei supereroi) mi ha invitato ad andarlo a trovare. Brian Greene (L'universo elegante) si è scusato, ma non aveva il tempo di lavorare per me... Alla fine sono venute fuori visioni della fantascienza anche molto diverse dalla mia, quindi direi proprio che è andata bene.

Il libro è impreziosito dalle belle vignette di Giovanni Vannini: come è nata la vostra collaborazione?

Le vignette di Giovanni Vannini sono un altro marchio di fabbrica della collana "Quante ne Sai". Ha avuto la massima libertà, in certi casi si ispirava alle domande, in altri lasciava correre la fantasia, com'era giusto che fosse visto il tema del volume... E anche perché consegnavo le bozze sempre fuori tempo massimo! La copertina è tanto semplice quanto bella, il nero dello spazio con i classici dischi volanti. L'immaginario dell'appassionato di fantascienza deve molto all'illustrazione: basti ricordare Karel Thole. Ma se questo mostro sacro è ovviamente irraggiungibile, azzardo invece un paragone tra le vignette di Giovanni Vannini e i disegni di Mario Galli nei numeri di Urania di Fruttero e Lucentini, quegli sketch surreali e senza parole che tappavano i buchi nel testo impaginato. Ho esagerato? Se qualcuno vuol dire la sua in proposito o su una domanda che non gli torna o sul libro in generale, scriva un messaggio all'account di posta elettronica qns.fantascienza@gmail.com e risponderò, con calma. C'è spazio-tempo per tutti...