Nella serie originale di V-Visitors ci sono due fazioni contrapposte, gli invasori alieni e la resistenza dei terrestri, guidate entrambe da donne, Juliet (interpretata da Faye Grant) e Diana (interpretata da Jane Badler).

Il personaggio di Juliet inizia come semplice assistente di un anziano e famoso professore prossimo al premio Nobel. Le sue capacità di ricercatrice scientifica vengono elogiate più volte, mentre la sua vita privata la vede coinvolta in una relazione con un broker (ma all'epoca venivano chiamati yuppie). Juliet viene quindi mostrata come una donna in carriera che ha successo anche nella vita privata, ma viene inserita in un classico ambiente patriarcale comandato da un vecchio barone della bio-chimica. La sua immagine è quindi molto forte, ma viene ridimensionata da questo elemento.

Quando diventa il capo della resistenza ha spesso momenti di crisi, non si sente forte abbastanza per guidare gli altri e sopportare che alcuni di loro possano morire in battaglia. Il dubbio, e non la certezza, guida le sue decisioni. La sua statura morale però non viene mai messa in dubbio, anzi è rinforzata in scene come quella in cui durante un attacco respinge da sola con una pistola l'attacco di una navetta aliena, fornendo la versione femminile e aliena della scena iniziale ambientata in Salvador in cui un guerrigliero fa esattamente la stessa cosa contro un elicottero. Il collegamento tra queste due scene trasforma Juliet per analogia in un Che Guevara donna.

Malgrado tutte le incertezze, la paura e le lacrime, il personaggio di Juliet inizialmente è estremamente forte, positivo e innovativo e può essere definito come "empowering" per le donne spettatrici, cioè che dà forza perché fa intravedere un modo diverso di essere donna e di essere pienamente un essere umano. I problemi vengono dopo. Per un attimo abbiamo avuto una eroina donna in cui poterci identificare senza essere costrette ad una identificazione transgender con un eroe uomo, ma dato che gli scrittori e i produttori di Hollywood, tutti uomini all'80% e forse più, non sono abituati ad identificarsi con una Giovanna d'Arco, ecco che immediatamente si trova il sistema di contenere e ridurre la forza del personaggio. Il primo tentativo è quando viene ferita al fianco mentre cerca di salvare il suo amico dottore durante le prime azioni della resistenza ai danni dei Visitor. Nelle scene successive la vediamo ferita e claudicante che cerca di fare del suo meglio muovendosi con un bastone. L'idea naturalmente è di ridimensionare la sua statura eroica per mostrare quanto anche lei sia una persona vulnerabile come tutti gli altri membri della resistenza. Il secondo tentativo invece ha più successo perché lo scopo è quello di toglierla definitivamente dalla guida della resistenza con la cattura e la tortura da parte di Diana che con il suo "processo di conversione" fa il lavaggio del cervello e rende tutti degli obbedienti alleati. Juliet viene salvata appena in tempo perché non diventi una docile vittima, ma ha subito il trattamento quel tanto che basta per renderla irrimediabilmente compromessa, tanto che da questo momento in poi saranno sempre più importanti i personaggi di Mike Donovan (l'attore Marc Singer) il candidato perfetto per fare il capo, e Ham Tyler (Michael Ironside) l'esperto militare insostituibile per le sue competenze. Juliet rimane solo nominalmente il capo della resistenza, è più che altro l'ispiratrice, e verrà sempre più messo l'accento sul suo ruolo scientifico, con il parto gemellare di Robin e la scoperta della tossina rossa anti-lucertolone. Il terzo modo che la produzione ha utilizzato per reprimere il personaggio di Juliet è stato quello di negarle una vita completa impedendole di sviluppare una relazione amorosa con Mike Donovan. In una serie in cui abbondano le relazioni sentimentali e la procreazione interplanetaria e inter-specie tra rettili e umani, Juliet non se la sente di impegnarsi in una relazione seria e quindi rifiuta i propri sentimenti per Donovan in nome di una precarietà della vita causata dalla guerra, oltretutto in una scena romanticamente girata al tramonto con uno splendido paesaggio. Questo significa proprio voler insultare l'intelligenza delle spettatrici.

Indebolire un personaggio femminile inizialmente presentato come forte è un cliché largamente utilizzato in televisione, dove donne eroiche finiscono felicemente domate alla fine della serie, grate di essere state rimesse al proprio posto, per fortuna ci sono delle belle eccezioni, rare, ma non è il caso di Visitors, anche se le premesse avevano fatto ben sperare.