Tra le nuove proposte animate nipponiche di questo 2010, sta suscitando particolare interesse (in Giappone, Italia, Spagna e in altri paesi) la notizia della produzione di una nuova opera animata dedicata ai robot giganti guerrieri di Go Nagai. Come ormai consuetudine per molte recenti opere animate giapponesi e non (basti pensare alla valanga di prodotti derivativi che invadono negozi di giocattoli, fast food, bar delle sale cinematografiche, scaffali dei videogiochi, ecc…, all’uscita di ogni film d’animazione americano), questo nuovo anime fa parte di un’operazione di marketing multimediale più ampia che comprende anche un manga a puntate per cellulari disegnato da Kazumi Hoshi, un romanzo a episodi pubblicato sulla rivista Dengeki Hobby di ASCII Media Works, la produzione di nuovi modellini dei robot presenti nell’anime all’interno della celebre, raffinata e costosa collana dei Soul of Chogokin della Bandai, ecc...

Il titolo di quest’anime è e presenta alla guida del robot protagonista (dotato di un look molto più dark e aggressivo del solito, nonché di una gigantesca e minacciosa spada come arma da combattimento) due personaggi nuovi, chiamati Ken Kaido e Ryo Magami.

All’apparenza, l’anime non ha nulla in comune dal punto di vista narrativo con la serie Mazinkaiser (prodotta nel 2001 e da noi edita in dvd da D/Visual), nella quale erano invece presenti alcuni dei più popolari personaggi nagaiani. Come il suo quasi omonimo predecessore, Mazinkaiser SKL appartiene però alla categoria degli OAV (Original Animation Video), cioè si tratta di un prodotto ideato e rivolto principalmente al mercato home video.

Nel 2009, invece, era stata realizzata una serie animata per la televisione, composta da 26 episodi, intitolata Shin Mazinger Z (ancora inedita in Italia) e rappresentante una sorta di tentativo di rilanciare i personaggi e la saga di Mazinga Z.

Creato originariamente nel 1972 dal fumettista Go Nagai e divenuto poi protagonista di svariati manga, nonché di una celebre serie tv prodotta dalla Toei Animation in 92 episodi e giunta anche in Italia a partire dal 21 gennaio del 1980 su Rete 1 (l’attuale Raiuno), Mazinga Z rappresenta il capostipite dei robot giganti guerrieri guidati internamente da un pilota ed è tuttora, in Giappone, uno dei personaggi più amati e popolari di tutti i tempi.

In Italia, purtroppo, gode di meno fama e popolarità, a causa del suo già citato arrivo (per giunta incompleto, dato che da noi sono stati trasmessi solo 51 episodi, su cui gravano numerosi tagli, contro i 92 episodi originari) nel 1980 (all’interno di un programma contenitore chiamato “3…2…1…contatto!” e che aveva tra i conduttori anche un giovanissimo Paolo Bonolis), due anni dopo l’apparizione nel nostro paese di Atlas Ufo Robot – Goldrake (debutto: 4 aprile 1978 su Rete 2, ovvero Raidue), che, originariamente, rappresenta invece il terzo e conclusivo capitolo della saga classica dei Mazinga (il secondo segmento è costituito da Il Grande Mazinga, giunto in Italia nel 1979 su reti locali e avente come protagonista Tetsuya Tsurugi in lotta contro il malvagio regno di Mikene).

Nonostante la minore popolarità rispetto a serie robotiche come Goldrake, Jeeg Robot d’Acciaio (anch’esso ideato da Nagai) e Daitarn 3, Mazinga Z ha comunque una sua schiera di fan italiani molto agguerrita, che ha recentemente avuto la tanto attesa possibilità di leggere in italiano il manga originale di Nagai dedicato a questo robot, per via della pubblicazione, in 6 volumi, da parte della D/Visual, avvenuta tra il 2009 e il 2010. Ad esso, sempre nel 2010, ha fatto seguito la pubblicazione in un volume unico del manga nagaiano dedicato a Il Grande Mazinga (edito anch’esso da D/Visual), colmando così una lacuna cartacea a cui molti appassionati speravano di poter rimediare da ormai lungo tempo.