Delos 13: Dossier Dune

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A beginning is a very delicate time. Know then that it is the year 10191. The known universe is ruled by the Padishah Emperor Shaddam IV, my father.
In this time, the most precious substance in the universe is the spice melange. The spice extends life, the spice expands consciousness, the spice is vital to space travel. The Spacing Guild and its navigators, who the spice has mutated over four thousand years, use the orange spice gas which gives them the ability to fold space. That is travel to any part of the universe without moving.
Oh yes, I forgot to tell you, the spice exists on only one planet in the entire universe : a desolate, dry planet with vast deserts. Hidden away within the rocks of these deserts are a people known as Fremen who have long held a prophecy, that a man would come, a messiah, who would lead them to true freedom.
The planet is Arrakis, also known as... DUNE.
-- Princess Irulan

di Francesco Grasso.

Introduzione. Dune: le trame. Dune: le fonti. Dune: interrogativi e polemiche. Dune: il film. Dune: i giochi di ruolo ed i PC-Games.

Introduzione

Le classifiche dei migliori romanzi di SF di tutti i tempi, che periodicamente vengono stilate nel mondo degli appassionati, in genere differiscono notevolmente l'una dall'altra. Tuttavia, esiste almeno un'opera che ogni volta, invariabilmente, viene posta dagli interrogati nelle primissime posizioni. Si tratta, inutile dirlo, del capolavoro di Frank Herbert, Dune.
Ma quali sono le ragioni dello straordinario ed inesauribile successo di questo romanzo, e della saga che esso ha generato?
Il punto, forse, è che non si tratta solo di un romanzo. Herbert, oltre che ideare una trama eccelsa e dei personaggi affascinanti, ha creato un vero e proprio mondo, ha descritto con incredibile profondità ed accuratezza l'ecologia di un pianeta, ha definito i riti e la cultura di un intero popolo, ha tratteggiato una religione, una mitologia, un sistema filosofico, il tutto all'interno della cornice di una civiltà futura, perfettamente delineata, che si estende per l'intera galassia. Un'opera immane, che trascende i confini di un semplice romanzo, che è divenuta giustamente un mito.

Le Trame

La saga di Dune comprende sei romanzi, pubblicati in Italia dall'Editrice Nord. Essi compongono, a parte qualche lavoro minore, l'intera opera di Herbert. Come avviene a quegli attori che entrano troppo nei loro personaggi e non riescono a liberarsene, lo scrittore non seppe o non volle produrre nulla al di fuori dell'universo letterario che aveva creato. E tuttavia, se non fosse stato per questa dedizione, forse Dune non avrebbe goduto della cura e della ricerca del particolare che ne hanno fatto un autentico capolavoro.

Dune: Romanzo vincitore del Premio Hugo e del Premio Nebula. La trama, come riassunta dalla principessa Irulan nella scena d'esordio del film di David Linch, è la seguente:
Anno 10191. La galassia è retta da un sistema feudale, con a capo l'imperatore Padishà Shaddam IV. Arrakis, detto anche Dune, pianeta delle sabbie, spazzato da tempeste e popolato da creature gigantesche, è il luogo più importante dell'universo, in quanto unica fonte della sostanza più preziosa conosciuta, il melange, la Spezia, che consente di distorcere lo Spazio e di viaggiare tra le stelle. In un turbine di cospirazioni, tra Gilde Spaziali, sorellanze religiose, intrighi e tradimenti, Paul Atreides, il protagonista, diventa il leader politico messianico dei Fremen, la popolazione di Dune, e li conduce alla guerra santa per la libertà del loro pianeta.

Messia di Dune: Paul Atreides, il Qwisatz Aderach, l'essere supremo, prodotto dai millenari piani genetici delle Bene Gesserit, è diventato imperatore della Galassia, acquistando il controllo di Dune e sposando la figlia di Shaddam IV, la principessa Irulan. Il suo potere, però, spaventa le Bene Gesserit, che si illudevano di poterlo controllare. Viene così organizzato un complotto tra la sorellanza, gli scienziati del Bene Tleilax, ed i dissidenti di Arrakis. Ma non è facile sconfiggere chi, bevendo l'Acqua della Vita, ha la capacità di vedere il futuro.

Figli di Dune: Arrakis, una volta pianeta deserto, subisce un evoluzione ecologica sotto la guida dei figli di Paul Muad'dib Atreides, morto di sua volontà al termine del "Messia di Dune". Parallelamente, un mutamento genetico si compie sugli abitanti stessi di Arrakis.

L'imperatore-dio di Dune: A duemila anni dalle imprese di Paul Muad'dib, il pianeta Arrakis è governato da Leto Atreides II, figlio di Paul, divenuto immortale grazie ai poteri della Spezia. Arrakis non è più un pianeta deserto, bensì un mondo fertile, trasformato grazie ai piani dell'ecologo imperiale Liet-Kynes. L'immortalità di Leto, però, comporta per lui la graduale trasformazione in qualcosa di non umano, in un ibrido uomo-verme.

Gli eretici di Dune: Il pianeta Dune è noto adesso, millenni dopo il regno di Leto II, con il nome di Rakis. Il miracolo ecologico che lo aveva riportato a mondo fertile si è ribaltato, ed i vermi delle sabbie dominano di nuovo sul pianeta.

La rifondazione di Dune: Dune è stato distrutto, e con esso l'impero degli Atreides. Le sorelle delle Bene Gesserit, uniche ad opporsi alle Madri Onorate, le violente e sanguinarie donne a capo di una cultura aliena nata alla morte di Leto II, progettano di ricostituire l'impero, costruendo sul pianeta della Casa Capitolare, il loro mondo d'origine, un deserto popolato dai vermi della sabbia, in grado di produrre il melange.

Le fonti dell'ispirazione

Cosa può aver ispirato Herbert nella genesi del suo Dune? Le citazioni contenute nel romanzo sono precise e molteplici, e portano ad identificare i Fremen con i popoli arabi che negli anni Sessanta lottavano contro le multinazionali petrolifere per il controllo e lo sfruttamento dei giacimenti. Vediamo in dettaglio queste citazioni:

Il melange è un liquido prezioso celato tra le sabbie, indispensabile per viaggiare: un riferimento neppure troppo velato al petrolio. L'immagine suggestiva dei vermi che emergono dalle sabbie è con ogni probabilità figlia della visione degli immensi oleodotti che percorrono i deserti, a volte ricoperti dalle dune, altre volte affioranti appunto come enormi vermi sotterranei. Le tute da sabbia dei Fremen sono una citazione degli abiti dei Tuareg, anch'essi studiati per ridurre al minimo le perdite d'acqua e proteggere dal calore. Questo aspetto è molto più evidente nel libro di Herbert che nel film di Linch. Nel romanzo, viene detto esplicitamente che "a causa del sistema di riciclaggio delle feci e dell'urina, è impossibile resistere in una stanza chiusa in presenza di un Fremen in tuta da sabbia". La scena che dimostra magnificamente in qual modo la scarsità d'acqua abbia plasmato la cultura Fremen è purtroppo assente nel film: al primo incontro tra il duca Leto Atreides ed i capi delle tribù Fremen, uno di costoro si avvicina al duca e con solennità gli sputa ai piedi. Le guardie Atreides, irate per l'offesa, stanno per aggredirlo, ma il duca li ferma, spiegando che il Fremen gli ha reso il più grande omaggio che su Dune un uomo possa fare ad un altro, poichè gli ha donato la sua acqua. I termini ed i nomi usati da Herbert sono evidenti distorsioni di vocaboli arabi: Muad'dib (topo-canguro che diventa nome di battaglia di Paul Atreides), Inshi'ah (guerra santa), Shaj'ulud ("creatore", ovvero il verme), Feddaynkin (chiaro riferimento al Fedayn palestinese), Sayaddhina (la sacerdotessa), e molti altri. Il fatalismo, la religiosità, l'attesa messianica da parte dei Fremen sono caratteri tipici della cultura araba. Così come le tribù arabe, sotto la guida del profeta Maometto, furono capaci di unirsi, di sconfiggere ogni altro popolo e di creare un impero, così i Fremen attendono il Qwisatz Aderach, l'essere supremo, un leader politico e spirituale che li guidi alla conquista dell'universo.

Dunque la sanguinosa lotta per la nazionalizzazione dei pozzi petroliferi fu la fonte cui Herbert attinse per creare l'epica vicenda del suo romanzo. Non bisogna dimenticare comunque le citazioni medievali contenute in Dune (le Gilde Mercantili, le sette religiose, il feudalesimo), e neppure gli accenni al mondo classico (come viene evidenziato nei seguiti di Dune, la nobile casa degli Atreides discende direttamente dagli Atreidi di Omero: risalendo nei ricordi dei suoi antenati, Paul Muad'dib si imbatte nientemeno che in Agamennone!)

Interrogativi e polemiche

Perchè Dune è un deserto?
Nonostante l'assenza di precipitazioni, su Arrakis l'acqua non è assente, com'è dimostrato del resto dalle ingenti riserve sotterranee dei Fremen. Eppure il pianeta è quasi completamente costituito da deserti sabbiosi. Come mai?
Secondo l'ecologo imperiale Liet-Kynes, l'origine dei deserti di Arrakis è anche parzialmente organica: in qualche modo la sabbia è un sottoprodotto del ciclo vitale dei vermi giganti. Lo Shaj'ulud ed il deserto hanno un legame profondo: l'esistenza dell'uno dipende strettamente da quella dell'altro. E' dunque la presenza stessa dei vermi ad imporre al pianeta l'ecologia da deserto: questa è, probabilmente, anche la ragione per la quale i Fremen si riferiscono al Verme delle Sabbie col nome di Creatore (come recita la preghiera Fremen: "benedetto il creatore e la sua acqua...").

Che relazione c'è tra la Spezia ed i vermi?
Il film di Linch non chiarisce affatto questo punto, e del resto lo stesso romanzo di Herbert lascia una zona di penombra sull'argomento. Il melange indiscutibilmente è un prodotto organico dei vermi (ancora analogia col petrolio, prodotto dalla decomposizione di organismi preistorici). Tuttavia, sembra che sia possibile ottenerlo anche dal verme vivo. In realtà, i vermi producono più di una sostanza: solo i gas del melange in evaporazione sono usati per distorcere lo Spazio.
La bava che i vermi neonati secernono quando vengono affogati (Occorre catturare un verme neonato e raccogliere acqua a sufficienza per affogarlo! Basta questo per capire quanto dovesse essere preziosa questa sostanza.) viene chiamata "Acqua della Vita".
Questa bava ha un potere terribile: velenosa per gli uomini, rende le sorelle Bene Gesserit capaci di risalire indietro nei ricordi delle loro antenate, di leggere la mente, di soggiogare la volontà altrui. Un solo uomo può bere l'Acqua della Vita e sopravvivere: il Qwisatz Aderach. Egli sarà in grado di raggiungere il luogo dove le Bene Gesserit non possono penetrare, ovvero i ricordi degli antenati maschi. Inoltre, egli riuscirà a vedere il futuro.
Infine, nel romanzo è citata anche una forma solida della spezia, commestibile per l'uomo (Paul Atreides se ne ciba in una scena del film di Linch).

Come fanno i Fremen a sopravvivere su Dune?
Parallelamente ai tuareg del Sahara, che sfruttano le oasi e le valli del massiccio montuoso dell'Atlante, i Fremen raccolgono ingenti depositi d'acqua nelle zone rocciose di Dune, in particolare nella regione del Polo Sud. Ivi essi praticano l'agricoltura, la pastorizia, l'allevamento, e sostengono una popolazione numerosa, completamente al di fuori dal controllo imperiale. Il circolo antartico di Arrakis è un luogo misterioso per i dominatori stranieri: gli Atreides, e prima di loro gli Arkonnen, avevano richiesto inutilmente alla Gilda Spaziale l'uso di un satellite per il controllo del territorio. In realtà la Gilda mantiene un accordo segreto con i Fremen, e si è impegnata a non fornire mai agli imperiali una simile possibilità.

Come si domano i vermi?
Mediante l'uso di un particolare rampone metallico, detto "Amo da Creatore". I vermi hanno un'epidermide segmentata, ed i tessuti sottostanti molto sensibili: conficcando il rampone alla congiunzione tra due segmenti e lacerando la pelle del verme, i tessuti interni vengono a contatto con la sabbia rovente del deserto. Per il verme tale contatto è doloroso, per cui esso, istintivamente, tende ad allontanare la zona ferita dalla sabbia, contorcendosi e ruotando sul proprio asse. Il Fremen, mantenendo la presa sul rampone, viene così portato "a cavallo" del verme, a decine di metri dal suolo. A questo punto, per evitare che il verme si immerga di nuovo, l'uomo dovrà bloccare in posizione aperta gli sfiatatoi del gigantesco animale, orifizi analoghi a quelli dei cetacei terrestri. Agendo sugli sfiatatoi e mantenendo aperte le ferite con i ramponi, un gruppo ben addestrato di Fremen può costringere il verme a portarlo ovunque, vera e propria "nave del deserto".

Perchè la tecnologia dell'universo di Dune è così arretrata?
In stridente contrasto col futuro ipertecnologico di "Guerre Stellari" e di altre opere SF ambientate in così remoto futuro, l'anno 10191 di Herbert è penosamente primitivo. Primitivo sia dal punto sociale (in definitiva un sistema feudale), sia dal punto di vista scientifico (e Linch ha reso bene questo concetto con scenari low-tech per il suo film), privo com'è di computer, di robot, di tecnologie futuribili.
Herbert imputa tale status-quo ad avvenimenti antecedenti le vicende del romanzo. Sembra che, secoli prima la nascita di Paul Atreides, sia avvenuta una sorta di crociata politico-religiosa contro le macchine. Conseguenza di tutto ciò, nel mondo di Dune è quasi un sacrilegio servirsi di strumenti tecnologici, e si preferisce addestrare computer umani (i Mentat), viaggiare nello spazio per mezzo di una sorta di "magia" che nessuno comprende, combattere con soldati in carne ed ossa, addirittura sfidarsi in duelli all'arma bianca.

Prima di scoprire la Spezia, come si viaggiava tra le stelle?
Poichè, come dice Herbert, il melange si trova solo su Dune, è ovvio che i navigatori spaziali non potevano conoscerlo prima di scoprire il pianeta deserto. Però, in qualche modo, su Dune devono esserci arrivati, altrimenti... Sembra un problema ricorsivo: l'unico modo di raggiungere Dune è usare la Spezia, ma la Spezia si trova solo su Dune. La risposta a questo paradosso è la stessa della domanda precedente: prima della crociata anti-macchine, probabilmente gli umani conoscevano altre tecniche per viaggiare (l'iperspazio, l'ibernazione, ecc.). Essi hanno colonizzato la galassia mediante queste tecniche, per poi perderne conoscenza nei secoli bui del nuovo medioevo.

Se Dune è così importante, perchè l'imperatore non lo controlla direttamente?
In realtà il potere dell'imperatore Shaddam IV è più apparente che reale: egli comanda le terribili truppe Sardaukar, ma non le potrebbe impiegare se la Gilda Spaziale non gli fornisse le astronavi per portarle da un capo all'altro del suo impero.
Dunque il vero potere è nelle mani dei navigatori della Gilda. Ma anche costoro hanno un punto debole: hanno un continuo bisogno di Spezia, dalla quale sono fortemente dipendenti. E' facile capire che, se l'imperatore controllasse direttamente l'estrazione della Spezia, egli potrebbe ricattare la Gilda Spaziale e liberarsi dal suo giogo.
In conclusione, i navigatori della Gilda non possono permettere che Shaddam controlli Dune: per questo l'imperatore è costretto a servirsi dei suoi poco fidati feudatari. E, nello stesso tempo, Shaddam deve mettere i suoi vassalli l'uno contro l'altro, in modo che nessuno di loro diventi abbastanza forte da minacciarlo.
Si tratta di un delicato equilibrio di poteri, magistralmente descritto da Herbert, un sottile castello di carte che l'avvento del Qwisatz Aderach farà crollare rovinosamente.

Dune è un romanzo razzista?
Diciamo che Herbert fa di tutto per dimostrarlo. Le trame genetiche che le Bene Gesserit tessono al fine di creare l'essere perfetto rimandano (neanche troppo sottilmente) ai deliri hitleriani sulla "razza superiore". Tra le righe del romanzo si scorge senza alcuna fatica un pensiero, se non proprio nazista, certo non particolarmente moderno: Herbert, dopotutto, sembra approvare il sistema feudale; inoltre elogia Dune perchè, ambiente aspro ed inospitale, forgia un popolo di guerrieri ben più aggressivo e virile dei decadenti imperiali. Come dice Paul Atreides: "Dio ha creato Arrakis per addestrarvi i suoi fedeli; nessuno può andar contro il volere di Dio."
Linch ha ben colto il sentore razzista della vicenda presentando nel suo film le dinastie degli Atreides e degli Arkonnen ben riconoscibili dai tratti somatici. Feteci caso: gli Arkonnen hanno tutti i capelli rossi, ispidi, il colorito malsano; sono, inutile dirsi, brutti e cattivi. Il loro capo, il Barone Harkonnen, è addirittura omosessuale (riprovazione massima!). Gli Atreides, viceversa, sono bruni, virili, le chiome liscie e curate, bellissimi eroi senza macchia e senza paura.
Il razzismo è fin troppo evidente sulle pagine di Dune: c'è piuttosto da chiedersi se non sia un effetto voluto. Dopotutto, Herbert avrebbe potuto mettere in luce tali aspetti proprio per condannarli... Tuttavia, proprio il rifiuto della tecnologia presente in Dune porta ancora acqua al mulino della tesi "Herbert-reazionario", in quanto lo scrittore sembra preferire un futuro popolato da servitori e schiavi umani piuttosto che da macchine che svolgano lo stesso lavoro.

Il film

Portare sul grande schermo una trama complessa ed intricata come quella di Dune, densa di particolari e di vicende parallele, è impresa non da poco. Dopo qualche tentativo abortito, il regista che accetta la sfida è David Linch. Corre l'anno 1984; Lynch ha al suo attivo il successo di "Elephant Man", ed è finanziato da un colosso come Dino De Laurentis.
Il cast.
Linch, grande ammiratore dell'opera di Herbert, investe particolare cura nella ricerca dei protagonisti per il suo film. Per la parte principale, quella di Paul Atreides, Linch sceglie Kyle MacLachlan, giovane attore praticamente al debutto cinematografico. Regista ed interprete instaurano un rapporto di lavoro eccellente, al punto che Linch decide di portare MacLachlan con sè praticamente in tutti i film successivi (Velluto Blu, Twin Peaks, Fuoco cammina con me).
MacLachlan racconta che il provino per la parte fu sorprendentemente facile: si trattava di recitare la scena del Gom Jabbar, la prova durante la quale Paul, in pericolo di morte, si salva ricorrendo alla litania per il controllo mentale insegnatole dalla madre (Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sè l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura, non permetterò che mi calpesti...). Poichè MacLachlan era all'epoca un fanatico di tecniche Yoga, la cosa fu lui del tutto naturale.
Un giornalista accusò un giorno MacLachlan di essere soltanto una creatura di Linch. - Non una creatura! - ribattè lui - Io sono il suo "totem cinematografico"!
La parte di Chani viene affidata a Sean Young, nota agli appassionati SF come la replicante di cui si innamora Harrison Ford in "Blade Runner".
Per il ruolo di Feyd Rautha, l'acerrimo nemico di Paul, viene chiamata la famosa rock- star Sting, che offre una prova inaspettatamente all'altezza.
Altra vecchia conoscenza per il pubblico, l'attore scelto per interpretare Gurney Halleck, maestro d'armi di Paul. Si tratta di Patrick Steward, che sarebbe in seguito diventato il capitano Jean-Luc Picard di Star Trek The Next Generation. Curiosamente, Steward nasce come interprete shakespeariano, ed approda al cinema di fantascienza in modo del tutto casuale, come egli stesso racconta. Dopotutto, però, gli intrighi e le passioni epiche di Dune sono quanto di più shakespeariano si possa trovare nella SF moderna: la caduta dei grandi uomini è difatti un tema costante nelle tragedie del commediografo inglese.
La composizione della colonna sonora, grandiosa e vibrante come richiesto dalla vicenda, viene affidata ai Toto. Particolarmente riuscito, il brano di Brian Eno, il ben noto ed orecchiabile "Tema della profezia".
I "mostri" del film, indubbiamente impressionanti, sono opera di Carlo Rambaldi. Da ricordare il disgustoso "navigatore di terzo stadio", pilota della Gilda Spaziale reso deforme dagli effetti della Spezia, e gli immensi vermi delle sabbie, capolavori di ingegneria meccanica prima ancora che di effetti speciali.

Perchè il film non ha successo?
Nonostante l'impegno, il film di Linch non decolla. Non si tratta di un fiasco, è vero, ma i ricavati del botteghino non giustificano gli alti costi di produzione. Pubblico e critica sono concordi nell'imputargli una certa pesantezza: le atmosfere della pellicola, in particolar modo quelle degli interni, sono fosche, oppressive, in qualche modo "barocche". Linch ha un tocco del tutto personale, che affinerà nelle opere successive, ma che per il momento non sembra adeguato.
Chiunque abbia letto il romanzo non rimane soddisfatto dalla visione della pellicola. Tra i numerosi rimproveri mossi a Linch, quello di aver introdotto un elemento del tutto estraneo al romanzo, le mirabolanti armi soniche degli Atreides: ideate da Linch per riannodare qualche filo sciolto dopo gli indispensabili tagli di trama, le armi soniche smentiscono però l'assunto "niente high-tech" sottolineato da Herbert. Anche le tute da sabbia, che Herbert pensava simili agli abiti Tuareg, sono troppo evolute e futuribili nel film di Linch. Il loro design, opera di Jean-Gir, fa pensare più ai mondi di Flash Gordon che al pianeta deserto di Herbert.
Infine, il gusto dell'orrido: in alcune sequenze, Linch sembra compiacersi nel disgustare gli spettatori. In particolare, nei primi piani del viso del Barone Harkonnen e del Navigatore di Terzo Stadio, nelle morti raccapriccianti di Beast Rabban e di Feyd Rautha; la "valvola cardiaca" degli Harkonnen, invenzione gratuita di Linch, gli consente di girare un paio di scene orride assolutamente non funzionali alla trama, utili solo per sottolineare al pubblico quanto il cattivo sia carogna e malvagio.
In conclusione, Linch vince solo parzialmente la sfida di portare l'opera sul grande schermo: per l'appassionato di SF, Dune rimane sempre e solo il romanzo di Frank Herbert.

I giochi

L'opera di Herbert ha ispirato la nascita di una vasta ludoteca, a dimostrazione di quanto questo romanzo sia entrato nel mito.
MUD:
Esistono almeno cinque MultiUser Dungeons&Dragons incentrati sulla saga di Dune. Essi sono:

Dune MUD, Dune MUSH (entrambi ispirati al primo romanzo), Dune II MUSH (ispirato a "Figli di Dune"), Heretics MUSH (ispirato a "Gli eretici di Dune"), Revenant MUSH (ispirato a "Rifondazione di Dune").

Pc Games:
Primo computer game ispirato al romanzo, Dune I per PC, commercializzato dalla Virgin Games. Si tratta di un adventure-strategico, dotato di una buona grafica, di suoni e parole digitalizzate. E' un prodotto di ottimo livello, dotato di stupendi scenari rasterizzati (eccezionali i voli sul deserto di Arrakis).
Abbiamo poi Dune II, per PC e SegaCD, prodotto dalla Westwood Studios. Si tratta di uno Strategy Game: l'utente può prendere le parti degli Atreides, degli Harkonnen, o di un'altra nobile Casa, e lottare per il predominio di Arrakis.
Esiste infine un gioco da tavola ispirato alla saga di Herbert. Si tratta di "Dune", prodotto dalla Parker Bros.
Il presente testo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni. Il testo è però di proprietà dell'autore e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione dell'autore. Inizio pagina | Sommario | Thread | Departments | Columns | Views | Script | Delos Home