Nella scorsa puntata abbiamo parlato di ucronia, torniamo sull'argomento per vedere come questa possa essere sfruttata per scriverne anche in modo giocoso. Per farlo utilizzeremo due romanzi intimamente collegati tra loro, di un autore sconosciuto ai più: Somtow Sucharitkul.

Somtow Papinian Sucharitkul è, cosa abbastanza strana, un autore di origine thailandese, nato nel 1952 si è formato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti ed attualmente vive a cavallo tra la Thailandia e gli Usa. Malgrado sia un autore prolifico, che ha spaziato dalla fantascienza pura alla satira, all'horror, In Italia è noto unicamente per i due romanzi di cui tratteremo ed una manciata di racconti.

I romanzi di cui ci occuperemo sono Aquiliade, (Tit orig. The Aquiliad Aquila in the New World, 1983, Ediz. ital. in Urania 1021, 1986) e Il ritorno di Aquila (Tit. orig. The Aquiliad vol II, Aquila and the Iron Horse, 1988, Urania 1105, 1989), questi sono i primi due romanzi, gli unici pubblicati in Italia, di una trilogia che comprende anche Aquila and the Sphinx del 1988.

Nel primo facciamo la conoscenza con il mondo dove Somtow ha deciso di ambientare le sue storie: l'Impero romano sotto Domiziano, ma un impero romano alquanto strano, in cui Epaminonda di Alessandria ha scoperto la propulsione a vapore, un mondo in cui gli antichi romani hanno scoperto l'America, da loro chiamata Terra Nova. Il protagonista e io narrante della vicenda è Titus Papinianus (notare il secondo nome di Somtow), generale della Trentaquattresima Legione, vero coacervo di meschinità, viltà e vanagloria, e proprio per questo uno dei personaggi più divertenti della narrativa fantastica.

Domiziano manda Papiniano a combattere i Parti, più che altro nella speranza che questi glielo tolgano dai piedi e come unico rinforzo gli offre una tribù di barbari Lacotiani provenienti dalla Terra Nova, comandati da Aquila. Papiniano è un colto, nei momenti liberi ama leggere opere di Scientia Ficta, ad esempio l'opera dell'ebreo Asimianus:Fundatio, Fundatio et Imperium, Fundatio Secunda in cui si descrive la caduta di Roma che "a detta dell'autore sarebbe stata seguita da un'età barbarica illuminata solo dalle predizioni di un certo Arrius Seldonius" oppure l'antologia Visus Periculosi, di Alienus Elysianus.

Trionfatore sui Parti con l'aiuto di Aquila e dei suoi guerrieri Lacotiani, Papiniano viene spedito nel punto più lontano da Roma, nella Terra Nova con l'incarico di cercare la Cina, ecco quindi che sarà costretto ad attraversare il continente verso sud e verso ovest, incontrando Apaxianes, Olmechi, e persino degli extraterrestri, i Ricognitori Dimensionali, alla ricerca di un criminale dimensionale che ha pasticciato con i continuum dimensionali, generando la linea temporale alquanto bislacca di Papiniano.

Somtow: Il ritorno di Aquila
Somtow: Il ritorno di Aquila
Il secondo romanzo, nelle più alte tradizioni dei sequels avrebbe potuto intitolarsi nell'edizione originale Il figlio di Aquila, è lui infatti il personaggio principale. Adottato da Papiniano dopo l'assunzione in cielo di Aquila come Ricognitore Dimensionale, Equus Insanus, questo è il nome del ragazzo, è insofferente del suo status di cittadino romano, non sopporta i banchetti a base di lingue di pavone, i giochi nell'arena e le mollezze della civiltà romana e non vive altro che per ripetere le gesta gloriose del suo genitore Sarà accontentato, dovrà infatti sconfiggere nuovamente il criminale dimensionale prima che le incongruenze apportate al suo mondo portino alla sua cancellazione dalle linee temporali. In questo caso, il punto di vista da contestatore delle usanze romane rende il romanzo se possibile ancora più divertente del precedente. E' comunque un fatto che in entrambi passiamo continuamente dall'ironia al vero e proprio spasso: pensiamo anche solamente alla descrizione dei sacerdoti di Giove che prima di trarre degli auspici dalle viscere di una vacca scelgono opportunamente l'animale passandolo ai raggi X, oppure alla descrizione della gigantesca statua di Dioniso nota anche come Statua Libertatis davanti al porto di Eburacum Novum, che gli indigeni chiamano York.

In entrambi i romanzi il divertimento e l'avventura più frenetica non mancano e sarebbe ora che qualcuno si decidesse a riproporli, magari accompagnandoli con il terzo della serie, ancora inedito in Italia.