Johannson si afflosciò immediatamente. Dieci secondi dopo, dormiva già come un bambino. - Ha sentito, signor Sheffield? Abbiamo scoperto tutto e... Signor Sheffield? Il tarchiato miliardario era scomparso. Inquieta, la dottoressa lo cercò per tutto il campo, e lo trovò infine seduto davanti al trasmettitore satellitare, con un cestello di pop-corn in una mano e una Bud raffreddata con l'impianto dell'azoto liquido nell'altra. - Ha già attivato il collegamento, signor Sheffield? - esclamò compiaciuta - Molto bene: dobbiamo comunicare i risultati delle... - Col crichton! - sbuffò l'uomo, agguantando il telecomando e stringendolo al corpo in una presa da wrestling - C'è il Superbowl in diretta! Per una volta che i vostri arnesi servono a qualcosa! - Ma... io devo parlare al Centro...

- Per quello che me ne frega può fare segnali di fumo. Bruci un po' di queste. - bofonchiò passandole mazzetti di banconote.

La donna afferrò meccanicamente il denaro (una reazione istintiva dovuta alla lunga carriera professionale nel mondo della ricerca), ma si guardò bene dall'accenderlo. In quel momento si levò nuovamente l'urlo scimmiesco. Il sipario dei baobab, pianta che nel phylum vegetale per massa è inferiore soltanto alla Sequoia americana e all'Eucaliptus australiano, si squarciò e l'accampamento fu invaso di nuovo dall'orda pelosa e armata di clava.

Carnemortauno e Carnemortadue tentarono invano di opporsi: i redivivi Australopiteci li fraccarono di mazzate e li portarono via con contorno di olive e pomodorini di guarnizione.

Wilma Brown, terrorizzata, fissò l'irsuto esemplare che la fronteggiava.

- A... aiuto! - boccheggiò la donna.

- Uh! - fece lo scimmione - Uh! Uh! Yuppi du!

La Brown corrugò la fronte. Per un istante, le venne in mente suo marito. Non che lo scimmione gli somigliasse. Al contrario: prima che il suddetto marito (ovviamente un professore universitario) la lasciasse per dedicarsi alla ricerca dell'inafferrabile grillo-paguro gibboso delle Ande Occidentali, egli usava trascorrere il sabato pomeriggio in casa con la moglie, piuttosto che a trombare, a vedere vecchi film di Adriano Celentano, perseguendo in questo una secondaria ricerca di tema socio-fobico-paranoide.

- Ma certo! - esclamò - Se questa non è una scoperta fenomenale mi butto nel Congo, che per portata d'acqua è il quarto fiume del mondo dopo il Nilo, il Rio delle Amazzoni e lo Yangtzé!

- Uh? - commentò lo scimmione - Yuppi du? Yuppi tri? Uh!

La Brown strappò il telecomando di mano a Sheffield, che aveva continuato a tracannare Bud a dispetto dell'attacco scimmiesco, e commutò sulla frequenza del Centro.

- Ehi! - esclamò indispettito lo sponsor, prima di emettere un rutto a quarantadue decibel e di crollare quindi in un profondo sonno epato-etilico.

- Centro? Centro? Mi ricevete? Passo!

- Affermativo, Brown. - gracchiò lo strumento - Che succede?

- Ho scoperto quale DNA è stato usato per completare la sequenza genetica e permettere la clonazione degli Australopiteci!

Lo strumento emise un fischio. - Sul serio? Complimenti, Brown! Diccelo subito, allora. Qual è questo DNA?

La donna ridacchiò. - Con crichton che ve lo dico, Centro! Lo leggerete, come tutti, sul prossimo numero di Nature, di Scientific American, di Focus e di Superquark (che, tra l'altro, è quello che paga di più, anche se pubblica quasi esclusivamente articoli sugli Achei firmati da Alberto Angela).

La voce dal trasmettitore vibrava d'indignazione. - Non puoi farci questo, Brown! Sei la nostra migliore scienziata!

- Appunto. I migliori scienziati sono quelli che si vendono meglio, non lo sapevate?

- Ma noi ti abbiamo ben pagato, Brown! Non puoi trattarci così!

La donna ridacchiò ancora. - Non prendetevela, Centro. Per consolarvi, vi rivelerò finalmente cosa c'era nella Sfera.

La voce dal trasmettitore ebbe un'esitazione. - Davvero? E... cosa?

- Nella Sfera c'era... - la Brown staccò malignamente la spina dal trasmettitore. Un istante dopo, si rotolava dalle risate sul tappeto erboso della giungla.

...

- Ripeti quello che ti ho insegnato, Bongo, avanti.

Lo scimmione imbracciò la chitarra con aria non troppo convinta. Con la testa rasata e la canotta chiazzata di sudore sul torace, la somiglianza col "padre transgenico" era straordinaria.

- Aaazzurrroooo. - biascicò - Uh! Il pooomeriggio è... uh! Troppoooh azzurrooo... uh!

- Che ne dice?

Il dirigente RAI si grattò pensosamente il mento. - Be', certo farà meno danni dell'originale... Però temo che debba sgrezzarsi ancora un poco.

- Di questo non deve preoccuparsi. - assicurò la Brown - Bongo impara in fretta.

- In questo caso... - il dirigente compilò l'assegno e lo porse alla donna. - Ecco l'acconto.

L'altra afferrò il foglietto con cupidigia e lo scrutò come se volesse gustarne ogni minimo dettaglio.

- Ehm... dottoressa... Si sente bene? Le sue pupille hanno qualcosa di strano.

- Vuole dire il simbolo del dollaro che è apparso all'improvviso? Non si preoccupi, è la sindrome M.C.

L'uomo corrugò la fronte. - Prego?

- La sindrome del ricercatore che manda a quel paese l'università per darsi ai romanzi e alla televisione. - spiegò la donna - Niente di grave, gliel'assicuro.

- Se lo dice lei... Posso vedere ancora come balla, il suo... ehm... Bongo?

- Ma certo... Avanti, Bongo! Muoviti!

Lo scimmione prese a molleggiarsi sugli arti posteriori, poi spiccò dei salti scomposti in aria, e infine atterrò malamente su una caviglia. Si accasciò a terra ululando di dolore.

- Perfetto! - commentò l'uomo, ammirato - Identico all'originale.

- Lo avevo detto, no?

L'altro controllò l'orologio. - Credo che sia sufficiente. Ancora complimenti... Non se ne vada, però. C'è qualcuno che vuole conoscerla.

- Chi?

Si udì un sommesso bussare alla porta. - Credo che sia lui. Puntuale.

Il dirigente RAI andò ad aprire. Sulla soglia apparve un giovane barbuto che indossava un giubbottino verde oliva impermeabile chiuso da moschettoni di metallo, e che aveva calcato sulla testa un imponente elmo acheo. Entrò con un sorriso smagliante. La Brown si accorse che sulla schiena del giubbotto era ricamata la scritta "Se avete la pazienza di seguirmi".

- Buonasera. - esordì - Io sono...

- Lo so bene chi è lei. - interloquì la Brown.

- Davvero? - il giovane Angela parve illuminarsi - Come mai?

- Vuole scherzare? Lei è riuscito a monopolizzare tutte le trasmissioni scientifiche di questa rete televisiva, che per la verità sono almeno dieci volte meno numerose dei quiz musicali e cento volte meno numerose delle trasmissioni dedicate a spaccare in quattro il capello dei giocatori di pallone.

- Be', sì, è vero. - ammise Angela - Che vuol farci? E' una tradizione di famiglia.

- Che vuole da me?

Il giovane fece un cenno verso il corridoio. Immediatamente la stanza si riempì di telecamere, microfoni e giornalisti con taccuino incorporato. Arrivò anche Paolini, che piazzò il suo testone da deficiente tra Bongo e la Brown. Lo scimmione gli staccò un orecchio con un morso, ma lui parve non accorgersene nemmeno.

Alberto Angela si schiarì la voce. - Adesso che ha firmato il contratto, non può esimersi dal dare la risposta che i nostri telespettatori aspettano con ansia da ormai troppo tempo.

- E sarebbe?

- Cosa c'è dentro la Sfera?

La donna lanciò uno sguardo intorno a sé. Questa volta non aveva modo di fuggire: era completamente circondata.

- D'accordo, avete vinto. - prese un gran respiro - Dentro la Sfera c'è...