Nel medesimo periodo la casa introduce una linea di modem a basso costo, gli Sportster dedicati principalmente al mercato SOHO, ma utilizzati di fatto in tutti i contesti in cui non era necessaria la versatilità del Courier, i cui ultimi modelli analogici venivano denominati V.everything per sottolineare la piena compatibilità con tutti gli standard ITU-T esistenti.

Nel luglio 1997, dopo l'acquisizione della Palm avvenuta due anni prima, le sorti della US Robotics sembravano segnate con l'acquisizione da parte di 3Com Corporation, ma nel 2000 la US Robotics rinasceva come Società indipendente in cui 3Com faceva confluire tutti i prodotti legati ai modem analogici e assimilati.

Ben presto però US Robotics veniva ceduta, insieme ad altri pezzi di 3Com, alla NatSteel di Singapore, che in seguito veniva acquisita dalla Solectron. In tutto questo giro di acquisizioni, furono gli stessi dirigenti di US Robotics a dover avvertire la nuova casa madre che insieme al resto aveva acquistato anche loro. Dopo due anni il management di US Robotics, sotto la guida di Joseph Harnett, comprava le quote di Solectron riportando US Robotics a essere una compagnia indipendente.

Ancora oggi la US Robotics produce modem e molti apparati di telecomunicazioni, compresi degli ottimi router per linee ADSL con supporto di collegamenti wireless.

I modem US Robotics hanno accompagnato l'avventura telematica di moltissimi utenti e fornitori di servizi via rete telefonica commutata; specialmente nell'era pre-Internet una BBS o un utente che si dotava di un modem US Robotics modello Courier acquistava un prodotto che solamente un fulmine sulla linea telefonica riusciva a fermare. Nelle comunità telematiche il Courier era considerato il punto di riferimento per i modem; una simile efficienza e completezza la si pagava in termini di facilità di configurazione dell'apparecchio, un'operazione tutt'altro che intuitiva. Va ricordato che prima del 1995 (e anche per molti anni dopo, ad essere onesti) non esistevano i "driver del modem" e un utente doveva configurarsi il proprio apparecchio a botte di arcani "comandi AT" (uno standard inventato dalla Hayes caratterizzato dalla sigla AT prima di ogni serie di comandi), alcuni dei quali erano conosciuti quasi da tutti (come ATX1 per evitare l'errore NO DIALTONE e per assicurare la compatibilità anche con la peggiore linea telefonica italiana), altri, invece, richiedevano una religiosa lettura del manuale. Anche in questo caso, la US Robotics ha dimostrato di essere un passo avanti agli altri applicando fin dall'inizio sotto tutti i Courier un compendio dei comandi AT supportati dal modem e fornendo, tra le prime, una sorta di help online dei comandi AT ottenibile digitando via terminale il comando AT$, descritto, ovviamente, sul lato inferiore del modem.