Gli effetti visivi

Il supervisore degli effetti visivi, il premio Oscar John Nelson (Il gladiatore) ha supervisionato gli oltre 1.000 effetti visivi del film, dalla pre-visualizzazione alla post-produzione. Nelson e il suo secondo, il supervisore degli effetti visivi digitali John Berton (La mummia, MIB 2 - Men In Black 2), hanno iniziato a lavorare a Vancouver con un team di 20 persone. Alla fine delle riprese di Io, Robot, la squadra di Nelson contava oltre 1.000 tecnici, con varie società di effetti speciali (tra le quali Digital Domain, WETA Digital, Imagine Engine, Rainmaker e Pixel Magic) impegnate a pieno regime per quasi 8 mesi di post-produzione - tutto sommato, un tempo abbastanza breve vista la complessità del film e degli effetti visivi.

Nelson e il suo team avevano tre compiti principali: creare una performance credibile ed emotiva da parte di Sonny, creare il mondo del 2035, in cui i robot fossero perfettamente integrati, e rendere credibili e fluide le sequenze d'azione, in realtà estremamente complesse e sofisticate.

"Il pubblico deve credere che Sonny sia vero", dice John Nelson. "Il dipartimento degli effetti visivi si è limitato a catturare le sfumature e l'energia emotiva dell'interpretazione di Alan Tudyk e riportarla nel robot animato in computer grafica. Un attore riesce a creare dei dettagli anche minimi - in questo senso, un attore straordinario come Tudyk ci ha posto un nuovo standard di eccellenza cui aspirare. Il pubblico si innamora di Sonny", prosegue Nelson, "perché è un personaggi incredibile, un robot dotato di emozioni, che reagisce d'istinto. Insomma, è una proiezione di noialtri esseri umani, e questa costituisce una premessa narrativa incredibile. Ecco perché è necessario un realismo assoluto".

Will Smith era entusiasta all'idea di lavorare con un personaggio digitale. "E' un processo molto rivoluzionario", dice, "che rende molto più facile il mio compito di attore: anziché recitare fissando una palla da tennis, guardo negli occhi di un essere umano. In questo modo è molto più facile sintonizzarmi sulla profondità emotiva o sull'ironia di ogni scena. E' l'ultimo ritrovato in fatto di personaggi costruiti in computer grafica - l'ultima tappa di un processo mirato a farli interagire con gli altri personaggi e ad ottenere delle vere e proprie interpretazioni".

La società di effetti speciali Digital Domain si è aggiudicata l'ambito compito di creare i robot - e, in modo particolare, di infondere vita ed emozioni a Sonny. Il team della Digital Domain è stato guidato da Eirk Nash (Titanic, Apollo 13), e dal supervisore delle animazioni Andrew Jones.

Io, Robot traccia una mappa della Chicago del 2035 riempiendola di robot di ogni genere e qualità, nonché di paesaggi urbani futuristici. "Io, Robot può vantare il più complesso lavoro al computer mai fatto per un film prima d'ora", dice Wyck Godfrey. "Non solo infatti abbiamo creato dei personaggi al computer, ma li abbiamo fatti interagire con ambienti completamente creati al computer".

L'incarico di creare le straordinarie panoramiche che consentono al pubblico una visione d'insieme di questo mondo del futuro, è stato invce affidato alla prestigiosa e pluripremiata società neozelandese di effetti speciali WETA (Il Signore degli Anelli), che ha creato inoltre le gigantesche sequenze di combattimento tra robot, nonché quelle tra i robot e gli umani.

A supervisionare per la WETA queste scene colossali, degne di David Lean, il due volte premio Oscar Joe Letteri (Il Signore degli Anelli - Le due torri, Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re) e Brian Van't Hul. Dice John Nelson: "Solo un film come questo vede protagonisti migliaia e migliaia di esseri umani e di robot digitali che interagiscono tra loro".

Il team degli effetti visivi ha reso credibili le sequenze d'azione del film, che comprendono tra l'altro battaglie epiche, fughe da edifici crollanti, inseguimenti tra veicoli del futuro in mezzo a tunnel.

"Tutte queste sequenze faranno sembrare allo spettatore di trovarsi in una delle più divertenti attrazioni di Disneyland", dice il produttore John Davis. "Ma noi speriamo anche che lo spettatore percepisca che tutte queste scene hanno il solo scopo di servire la storia e lo sviluppo dei personaggi".