La gente di Brooklyn l'osserva con stupore, ostilità aperta, sarcasmo.

Vorrei incontrarla. Dirle: ciao, Karen. Ti ringrazio.

Conto fino a cento, poi salgo davvero.

Seduti sulle dure poltroncine dell'air terminal circondati dal coloratissimo bagaglio a mano. In attesa della chiamata per il volo di New Providence. Tesi, euforici.

Non era uno scherzo: i Talking Heads andavano a incidere il loro secondo album. Fra i titoli previsti: The Big Country, di David Byrne.

- Non male - disse Martina.

- II pezzo?

Lei annuì.- Il testo è ottimo - disse ancora. - E sono curiosa di sentire la musica. Sentirla, capisci, non vederla scritta. Secondo me, ci sono parecchie cose di Take me to the River.

- Sì - ammise Byrne. - E' vero.

Al di là degli ampi finestroni del terminale la coda variopinta di un 727 si spostava lenta, come una vela rigida, stilizzata.

- Il tema di fondo... - mormorò la Weymouth, - gli Stati Uniti visti dall'alto, no? Dal cielo. Mi chiedo dove tu l'abbia pescata, un'idea del genere.

- In aereo - rispose Byrne. - Rientrando da Toronto.

Tina si voltò verso di lui... non sapeva se scoppiare a ridere, o prenderlo a calci.

- Da Toronto? - ripeté. - Maledetto dandy bugiardo. Ma se hai dormito per l'intero

viaggio, e non c'è stato verso...

Byrne alzò la mano, in segno di pace.

- Fingevo - disse.