La Terra e la serra

L'effetto serra presente su Venere è il più consistente di tutti i pianeti del Sistema Solare. Il destino ultimo della Terra è forse una perenne e impenetrabile coltre di nubi?
L'effetto serra presente su Venere è il più consistente di tutti i pianeti del Sistema Solare. Il destino ultimo della Terra è forse una perenne e impenetrabile coltre di nubi?
La temperatura al suolo di Venere arriva a superare i 450 °C e la sua atmosfera, negli strati più bassi, è costituita per il 96,4% da biossido di carbonio, ovvero da CO2, e presenta una pressione circa 90 volte più alta di quella terrestre. Se tuttavia si considerano le caratteristiche morfologiche planetarie (raggio, massa e gravità), come pure gli elementi chimici presenti, Venere dovrebbe essere molto più simile alla Terra di quanto non sia. Se dunque è evoluto in maniera così diversa, la causa principale può essere stata soltanto una: la diversa posizione orbitale. E' accertato che, nella loro storia, sia la Terra sia Venere, ebbero un periodo di forti eruzioni vulcaniche che liberarono nell'atmosfera grandi quantità di vapore acqueo e biossido di carbonio. Ma se sulla Terra il vapore acqueo finì negli oceani e quasi tutto il biossido di carbonio venne imprigionato nelle rocce sotto forma di carbonato, sciolto nelle acque e utilizzato nei processi di fotosintesi, su Venere il Sole era troppo vicino e il calore fece sì che il vapore acqueo rimanesse nell'atmosfera e che il biossido di carbonio presente nelle rocce venisse a sua volta liberato. La presenza di grandi quantità di vapore acqueo e di CO2 nell'atmosfera contribuì così a trattenere il calore vicino al suolo, poiché i gas della bassa atmosfera si comportano come uno schermo assorbente nei confronti della radiazione infrarossa attraverso la quale avviene il rilascio del calore da parte del suolo. Con il tempo, le attività vulcaniche innescarono così un ciclo degenerativo progressivo per cui l'innalzamento della temperatura faceva evaporare gli oceani, facendo aumentare il vapore acqueo e la CO2 nell'atmosfera, che provocavano un ulteriore innalzamento della temperatura, che a sua volta contribuiva all'evaporazione degli oceani e così via, finché, nel corso dei millenni si giunse all'equilibrio estremo che conosciamo oggi, dove, malgrado l'inclinazione dell'asse sia simile a quella terrestre, le stagioni non esistono più e il clima è pressoché costante dall'equatore ai poli. Ebbene, quello che si verificò e si verifica ancora oggi su Venere è un micidiale fenomeno di effetto serra, proprio quello stesso effetto responsabile dell'innalzamento della temperatura globale terrestre causato dell'inquinamento. Tuttavia non bisogna pensare che per il nostro pianeta sia una situazione nuova. 250 milioni di anni fa la temperatura media globale della Terra era ben 18 °C più alta di quella attuale e 60 milioni di anni fa, a causa probabilmente di un periodo di grandi attività vulcaniche, la concentrazione di CO2 nell'atmosfera era 8-10 volte maggiore di quella attuale. 7 milioni di anni fa, quando apparvero i primi ominidi, la temperatura era ancora 2,5 °C più alta di oggi, mentre 5,5 milioni di anni dopo, la temperatura media era scesa di 7,5 °C. Malgrado ciò, 125.000 anni fa un periodo caldo provocò lo scioglimento di metà delle calotte polari facendo innalzare il livello dei mari di 4-5 metri, fenomeno che fu bloccato 3.000 anni dopo da un improvviso evento di raffreddamento. Insomma, benché il clima della Terra sia passato indenne attraverso periodi anche più "caldi" di quello verso cui sembriamo avviati oggi, la novità che stiamo sperimentando in questi anni sta nel fatto che l'innalzamento globale della temperatura dovuto all'aumento dell'effetto serra è causato dall'inquinamento e quindi, in ultima analisi, dalle attività umane.