Il commissario ingolla l'ultimo sorso di rosso e si alza con lentezza, faticando a riportare in asse i suoi centoventi chili. - Non ho mai detto che avrei accettato.

- Io reputo che lo farà. - Forse si accorge di aver utilizzato un tono perentorio, e allora si affretta a precisare: - Non mi fraintenda, non ne sono certo. Come le dicevo, nella mia attuale condizione non dispongo di tutte le facoltà che contraddistinsero, in origine, la mia natura. E tuttavia ritengo che lei, dopo aver ben riflettuto, deciderà se non altro di verificare la mia storia.

- Addio, signor... Come devo chiamarla? Se lei è quello che dice d'essere, potrei usare uno degli appellativi canonici.

- Lasci stare, commissario, nel nostro caso i nomi contano poco. Io sono solo unάγενής, un non vivo.

- Come preferisce. - Intasca il taccuino e si allontana con la caratteristica andatura caracollante degli uomini sovrappeso. Senza voltarsi.

Il saluto dell'uomo lo raggiunge mentre sta per infilare l'uscita. Il tono è cordiale, caldo, ma gli raffredda la nuca come una lama di ghiaccio: - Arrivederci a presto, signor poliziotto.

Novus Ordo Seclorum

I Minervali se ne stanno immobili, con le mani nascoste nelle maniche candide, e saturano l'ambiente con il consueto mormorio cantilenante. La nostra forza sta nel segreto, ammonisce il mormorio, distruggere tutto, senza riguardo per alcuno, il più possibile e il più presto possibile. Li raggiungono due Illuminati Minori, un Apprendista e un Epopte. A rafforzare la nenia.

Gilles s'accosta al lettino, facendosi largo fra gli adepti. Si muove su ruote stridenti. O magari su cingoli. Non posso esserne sicura, non riesco a vedere in basso, posso solo immaginarne la struttura inferiore giudicando dall'andatura e dal rollio. La porzione che vedo somiglia ad un carrello portattrezzi, che sostiene una boccia trasparente parzialmente nascosta da una foresta di braccia pneumatiche; all'interno della boccia, un liquido azzurro disegna un orizzonte circolare che s'increspa con il movimento. Sì, Gilles è grottesco. Il est vraiment grotesque. Forse il segreto è custodito proprio nella boccia, forse è lì che memorie liquide intrecciano complicate reti neurali. Ma questa è una curiosità sterile, e non lo saprò mai con certezza. Ciò che importa è che per me non è ancora il momento di morire. Le braccia pneumatiche dell'infermiere, fra soffi ovattati e fischi sordi, si allungano e si ritirano, in una gestualità ipnotica che somiglia troppo ad una viscida danza di corteggiamento. Immagino che Gilles si stia prodigando per tarare gli strumenti che mi tengono in vita, per ovviare alle cause che hanno provocato la fitta al braccio destro... Al braccio destro? Mon Dieu! Ma io non l'ho più il braccio destro, non l'ho più da molto tempo! Gilles me lo tolse quasi subito, poco prima di procedere all'asportazione degli organi interni. E' così: io non l'ho più il braccio destro. Per fortuna qui non devo reggere un vessillo o una spada. E Lui, lo sento, verrà presto. Me lo comunica il Suo Codice, le variazioni di scorrimento della poltiglia, le sfumature di tono che si confondono con il sommesso mormorare degli adepti. Novus ordo seclorum, mormoreggia la nenia, distruggere tutto per ricreare tutto.

Ciambelle

La signorina Efisia Pinna è una donna di vecchio stampo: affondata nel divano a motivi floreali, con la crocchia candida senza un capello fuori posto, gusta sorsi di the con il mignolo rigido puntato al soffitto. E sorride al ricordo. - Eri uno scricciolo piagnucoloso, e io t'asciugavo i moccoli che ti colavano dalle narici per evitare che li mangiassi. Adesso sei un poliziotto grande e grosso ma dici d'avere ancora bisogno della tua vecchia maestra.