In quanto alle rubriche, basterà scorrere l'indice per rendersi conto della loro intrinseca ricchezza. Ci sono i nomi della Robot storica, e ci sono nomi nuovi; c'è intatta, a dio piacendo, la voglia di provocare, scatenare dibattiti, come nel pezzo sul fumo di Nicholas Eymerich (che per una volta rinuncia allo pseudonimo di Valerio Evangelisti), o nell'interrogarsi di Giuseppe Lippi sulle ragioni stesse di questa rivista, o nella pacatissima ma sacrosanta polemica di Ugo Malaguti contro i dickiani dell'ultima ora.

Insomma, diciamola tutta: la voglia di rompere i coglioni io la nutro ancora. Senza dubbio non posseggo più la carica vorace dei trent'anni e meno, però non penso di essermi ammosciato. E i miei soci sono giovani, motivati, aggressivi. Aspettatevi tante zampate! Come quelle che darà Remo Guerrini, mio antico complice di polemiche, dal secondo numero; dove, ovviamente, prevediamo anche di ospitare una corposa sezione di posta, se a qualcuno di voi pungerà vaghezza di scriverci.

Noi siamo qui. Attendiamo reazioni, commenti, lodi e insulti, uova marce e bouquet di fiori. Ci va tutto bene. Be', come minimo avrete da godere le bellissimissime illustrazioni di Giuseppe Festino, un amico e un artista che non delude mai.

GOD SAVE THE ROBOT!

Scrivete a: robot@fantascienza.com