Durante il recente congresso dell'American Astronomical Society, svoltosi a Birmingham (Alabama - USA), Chad Trujillo e Mike Brown, due astrofisici del CalTech, hanno annunciato la scoperta di Quaoar, un oggetto di grosse dimensioni che orbita intorno al nostro Sole a una distanza di circa 4 miliardi di chilometri dalla Terra con un periodo di rivoluzione che potrebbe aggirarsi intorno ai 300 anni. Come prevedibile, subito la scoperta ha riacceso la vecchia, suggestiva questione sull'esistenza o meno del decimo pianeta del Sistema Solare. Verso la fine del XIX secolo era stata infatti predetta la presenza di un corpo di grosse dimensioni, responsabile di perturbazioni gravitazionali dell'orbita di Nettuno. Poi, nel 1930 fu scoperto Plutone, ma la sua massa si rivelò di dimensioni assai modeste e molti giudicarono improbabile che un corpo del genere potesse esercitare una simile influenza. Dopodiché, negli anni '50, Kuiper ipotizzò l'esistenza di una fascia oltre l'orbita di Nettuno, che avrebbe dovuto includere corpi celesti di dimensioni modeste, poco più che detriti. Ci vollero più di quarant'anni prima che uno di questi oggetti venisse effettivamente individuato dai telescopi, ma le previsioni di Kuiper erano esatte. Oggi sono stati scoperti molti oggetti della cosiddetta Fascia di Kuiper e anche Quaoar appartiene a questa famiglia. Gli astronomi ritengono si tratti di un corpo composto fondamentalmente di ghiaccio misto a rocce come una sorta di gigantesca cometa. E il punto è proprio questo. Quaoar è l'oggetto più grande scoperto all'interno del Sistema Solare dai tempi di Plutone, più grande in volume della somma di tutti gli asteroidi del Sistema Solare conosciuti. Con i suoi 1200 km di diametro, Quaoar è grande circa la metà di Plutone, per cui, come ha affermato Brian Mardsen dello Smithsonian Astrophysical Observatory, "se Plutone è un pianeta, allora forse lo è anche questo oggetto." Quaoar deriva il suo nome dalla cosiddetta "forza della creazione" della tribù degli indiani Tongva, gli originari abitanti di Los Angeles, ma è ancora provvisorio. La sigla ufficiale per ora è 2002 LM 60, almeno fino all'approvazione di "Quaoar" da parte dell'International Astronomical Union.