Siamo in piena rivoluzione streaming ed è in atto una feroce guerra tra Hollywood e le piattaforme come Amazon Video, Netflix e altre.

Come ha scritto il giornalista americano del “New York Times” Brooks Barnes, Hollywood ha più o meno subito una epocale scossa di terremoto ogni trent’anni. Se guardiamo al Novecento possiamo registrare almeno tre picchi: negli anni Venti è arrivato il sonoro, negli anni Cinquanta l’ascesa della televisione e negli anni Ottanta l’arrivo della televisione via cavo. Ora è il turno dei servizi di streaming video.

Questo terremoto viene da lontano. Siamo passati negli ultimi quarant’anni a fruire in modo completamente nuovo i contenuti d’intrattenimento.

Negli anni Settanta, ad esempio, il telefilm, quello che oggi chiamiamo Serie TV, era un fenomeno in piena ascesa, che faceva concorrenza ai film di Hollywood. Secondo dati dell’UNESCO risalenti al 1974, il totale del numero di ore di programmi televisivi americani esportati, ogni anno, all’estero era di circa 200.000 ore, quando tutti gli altri paesi messi insieme esportavano poco meno di 60.000 ore di trasmissione. Quasi il 90% di questo monte ore era costituito da telefilm.

I primi supporti di videoregistrazione videro la luce alla fine degli anni Sessanta, ma erano utilizzati solo nell’ambito dell’industria televisiva. In quel periodo, lo spettatore per guardare un film aveva solo due possibilità: in televisione, dove passavano quasi sempre vecchie pellicole, oppure recarsi al cinema, dove c’era il flusso delle novità.

Negli anni Novanta è maturata la rivoluzione dell’Home Video: la videocassetta VHS, brevettata dalla JVC, vince la battaglia sulla Sony e sul suo formato Betamax e diventa lo standard per tutte le aziende del settore. Ma Hollywood reagisce. La Disney e la Universal Studios intentarono una causa contro la Sony per essere stata la prima a mettere sul mercato un formato di videocassetta.

Siano nella fase analogica, ma le trasformazioni sono epocali: si può comprare o noleggiare una videocassetta e usufruire nella propria abitazione del film preferito.

Poi sono arrivati i supporti digitali CD/DVD, la TV via cavo (in America soprattutto), quella via satellite, la Pay TV (la televisione a pagamento) che hanno cambiato modelli, palinsesti e il nostro modo di guardare i film di Hollywood.

Con Internet è arrivata la rivoluzione dello streaming: YouTube, Web TV, Web Radio, Social Network ed, infine, piattaforme per lo streaming online hanno modificato radicalmente il nostro modo di guardare serie TV e film e altre forme d’intrattenimento.

Netflix ha iniziato lo streaming di film e programmi televisivi nel 2007 ed è diventato un gigante, spendendo, nel 2018, 12 miliardi di dollari in produzioni cine-televisive, per intrattenere oltre 158 milioni di abbonati in tutto il mondo.

Il cinema, almeno la sua parte più refrattaria ai mutamenti, ha reagito ancora una volta nel peggiore dei modi. Cannes, ad esempio, ha escluso nel 2018 i film prodotti da Netflix, non ritenendoli idonei per essere in gara al prestigioso Festival cinematografico, in quanto non mandati prima in sala.

A Netflix hanno cominciato a fare concorrenza man mano tutti i grossi network televisivi e non solo. Sono arrivati così Amazon Video, AppleTV+, Hulu, senza dimenticare che già dal 2005 esisteva YouTube, che a suo modo ha rivoluzionato prima di tutti lo streaming video.

I network televisivi tradizionali e i colossi di Hollywood si sono mossi più tardi, ma anche loro hanno ceduto. La WarnerMedia sta per lanciare HBO Max, il suo servizio di streaming, e da poco è arrivato anche quello della Disney, che si porta dietro tutti i contenuti in termini di film e di serie TV di Disney stessa, Marvel, LucasFilm (quindi Star Wars), e Pixar.

Ma la guerra con Hollywood è anche sul fronte dei creativi. Molti sceneggiatori di Hollywood hanno cominciato a lavorare per i servizi streaming e stanno abbandonando la Mecca del cinema.

Ma non solo. Hollywood ormai sta bypassando i tradizionali circuiti di distribuzione dei film, per cui le pellicole vengono lanciate non più nelle sale singole o nei multiplex ma direttamente sui servizi di streaming. Ci si rivolge direttamente allo spettatore, che resta a casa sua per guardare il più recente prodotto di Hollywood.

Una rivoluzione in atto che presto potrebbe cambiare, e lo sta già facendo, completamente faccia all’industria cinematografica. E tutto questo in attesa di Facebook, il social network per eccellenza, che pare abbia intenzione di inserirsi in questo mercato.