Non è un segreto che Deadpool abbia conquistato i cinema mondiali (da noi è in uscita il 18 febbraio), sorprendendo la stessa Fox che nel film non ci credeva nemmeno un po' e aprendo le danze non solo del sequel, ma del rilancio di un modo di fare cinema meno adolescenziale e più portato alle scene forti, ovvero alla ricerca del cosiddetto R-Rated, vietato ai minori di 16 anni, che fino a pochi mesi fa le major evitavamo come la peste.
Ma se anche Ryan Reynolds ha ampiamente annunciato (in stile James Cameron) che Deadpool è la saga che vuole fare per tutta la vita, non di meno ha in programma una deviazione non indifferente dal percorso, addirittura verso Marte, con il film Life.
E non sarà solo: già poco tempo fa era stata confermata la stella nascente Rebecca Ferguson, attrice inglese arrivata al cinema d'azione con Mission Impossible: Rogue Nation (e di prossimo ritorno nel sequel) in Life e ora i due saranno i principali protagonisti di una storia che viene così definita:

Dopo aver recuperato un campione dal suolo di Marte, l'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale scopre che contiene tracce di forme di vita.
E queste entità si rivelano molto più intelligenti del previsto.
Il film, prodotto dalla stessa Skydance di Mission Impossible e Terminator Genisys, riunisce Reynolds con gli sceneggiatori di Deadpool Paul Wernick e Rhett Reese, ma anche con il regista Daniel Espinosa, con il quale aveva lavorato nel thriller Safe House insieme a Denzel Washington.
Non ci sono ancora date ufficiali, vi terremo informati sul futuro della doppia carriera di Ryan Reynolds: astronauta e antieroe molto sopra le righe.
4 commenti
Aggiungi un commentoMandiamo Deadpool su Marte a sconfiggere i Marziani cattivi...
Marte ha sempre il suo fascino non c'è che dire.
Aspetto di capire di cosa parli il film, per adesso, leggendo titoli come Mission Impossible, Terminator e Safe House associati a Marte, l'impressione è decisamente pessima
Come anticipazione di sceneggiatura mi pare poco per capire dove andrà a parare il film. Per ora immagino che venga preso lo spunto dal reale progetto di riportare sulla Terra campioni marziani con una sonda automatica, facendogli fare "tappa" sulla ISS. Se il tono fosse realistico come in Apollo 13, Apollo 18 o Gravity non sarebbe male, potremmo scoprire che esistono protocolli N.A.S.A. in caso di contaminazioni da intelligenze aliene!
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