Il Flash scelto per il piccolo schermo è stato sia in passato che al giorno d'oggi Barry Allen anche se con alcuni distinguo. In effetti in The Flash, serie prodotta dalla CBS fra il 1990 ed il 1991 e durata purtroppo solo una stagione, il protagonista risulta un buon amalgama fra Wally West e Barry, almeno nel carattere del personaggio se non nel background. Un giovane John Wesley Shipp, scritturato in altro ruolo anche per il Flash moderno, fa del suo meglio per interpretare in modo convincente il ruolo del velocista scarlatto senza l'appoggio degli attuali effetti speciali, riuscendo ad ottenere notevoli risultati. L'alto costo di ogni episodio e gli errori di fascia oraria però porteranno la CBS ad annullare il progetto dopo solo una stagione. Dovendo concorrere prima con i Simpson e poi con l'affermatissimo The Cosby Show (da noi I Robinson), uno dei primi seri tentativi di portare un supereroe della DC Comics sul piccolo schermo dovrà gettare la spugna ed aspettare tempi migliori, un periodo in cui il successo prima di Smallville e poi del recentissimo Arrow riusciranno a riavviare la corsa dell'uomo più veloce del mondo. Anche gli ammiratori di Wally West o del primo Flash, Jay Garrick, dovranno ammettere che la scelta di Barry Allen come protagonista sia dei vecchi che dei nuovi episodi non potrebbe essere più azzeccata, soprattutto in un momento in cui il tema supereroistico rischia di diventare inflazionato sia sul grande schermo che sul piccolo. Mentre per rappresentare Garrick in modo corretto si dovrebbe ambientare la serie almeno negli anni Cinquanta, avvicinandosi pericolosamente alle atmosfere dell'Agent Carter della Marvel (uscito oltreoceano proprio in questi giorni) con Wally si incorrerebbe nella difficoltà di riuscire a rappresentare un eroe senza la dualità della maschera. Wally, anche quando cela la sua identità, è in definitiva solo Flash, senza mediazioni e senza una vita all'infuori dell'essere un supereroe, l'unico desiderio che ha sempre avuto fin da piccolo. Una buona caratterizzazione ed una enorme dose di umorismo rendono il personaggio irresistibile sulle pagine del fumetto ma richiederebbero considerevoli e soprattutto costanti sforzi di sceneggiatura nell'universo mediatico. Barry Allen è perfetto per il ruolo perché associa una caratterizzazione anticonformista a quei topos fondamentali che
non possono mancare nella vita di un eroe in costume. Tutte le problematiche collegate ad una doppia identità sono presenti come anche una struggente storia d'amore, anzi nel fumetto diciamo pure due struggenti storie d'amore, ma non mancano alcuni particolari che differenziano Allen da tanti suoi simili. Barry non è stato addestrato dai ninja sulle cime dell'Everest ne può vantare un soggiorno forzato quinquennale in un isola del pacifico in grado di renderlo letale anche con in mano solo un temperamatite, suo padre non è un eroe di guerra che lo ha allevato sin da piccolo a strappare a morsi la testa dei cobra e non scoprirà mai che il suo mentore è uno dei tre uomini più letali presenti sul pianeta, Barry Allen è un uomo che usa il cervello prima di tutto. Se in quasi tutti i fumetti il protagonista poliziotto ha un passato da agente supersegreto nei corpi speciali in questo caso non solo abbiamo un poliziotto arruolatosi grazie alla sua laurea in chimica ma pure parte della scientifica. Un secchione insomma, intelligente, sempre in ritardo e con l'approccio all'azione simile a quello che potrebbe avere ognuno di noi che la vede come una cosa divertente quando accade agli altri o al cinema. Neppure i suoi poteri gli vengono in aiuto perché chiaramente la velocità non è super forza ne artigli di adamantio e tutto quanto gli può derivare da essa e dalla manipolazione della stessa tramite le sue capacità se lo deve guadagnare pensando a quello che sta facendo o almeno avendo una minima idea di quello che sta facendo. Anche il fattore rigenerante, così abusato da Wolverine in poi, in Flash è solitamente più complicato, dipende dallo scrittore, perché Barry non può scrollarsi di dosso migliaia di pallottole o un missile stinger ma guarisce solamente in modo più veloce grazie al suo metabolismo accelerato con tutto il dolore e le conseguenze del caso. Abbiamo quindi un candidato interessante al punto giusto da incastrarsi perfettamente in un gioco narrativo seriale di lunga durata ma allo stesso tempo in possesso di quelle facilitazioni narrative in grado di renderlo subito comprensibile ed apprezzabile dal grande pubblico.