Sì, avete letto bene. Da oggi esiste un dramma dedicato a Star Wars in pentametri giambici. Ian Doescher è un giovane scrittore americano dell'Oregon che, forse, ha avuto l'idea giusta per emergere dal mucchio. Nel 2013 è salito alla ribalta con il suo William Shakespeare's Star Wars, un libro, ebook e audiolibro che riprende le vicende di Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, raccontandole in pieno stile shakespeariano. 

Come si legge dal suo profilo su Wikipedia, tutto è nato con la scrittura di qualche verso, che poi è stato visionato dalla LucasFilm. Doescher è stato incoraggiato a proseguire e anzi a prendersi qualche libertà dall'originale, ed è così nato un libro che rende giustizia "al più shakespeariano dei blockbuster hollywoodiani, pieno di lotte e intrighi nobiliari, melodrammi familiari, buffoni e creature fantastiche", anche se l'ingrediente di base rimane la bella principessa e la prova dell’eroe. E la storia è raccontata da "robot irritabili, è piena spaventosi Stormtroopers e fedeli Wookie". 

"Ho avuto la mia prima copia dell'Amleto a otto anni – racconta l'autore – da allora sono rimasto intrappolato". Tanto che il suo Star Wars non è un semplice eco dei poemi del Bardo, ne riprende struttura (cinque atti, con le stesse convenzioni a livello di scene), indicazioni minime per la scena (Shakespeare lasciava grande libertà), coppie di versi in rima per terminare le scene, linguaggio pensato per essere recitato (non solo letto), la presenza di parti cantate, i personaggi che fanno lunghi soliloqui e hanno battute che sono destinate al pubblico, non agli altri personaggi in scena. E, ovviamente, linguaggio. 

William Shakespeare’s Star Wars ricorda più di ogni altro Enrico V, e ne riprende il Coro, il cui fine è spiegare le grandi scene di battaglia che ovviamente non possono essere raffigurate sul palco. Dagli elementi citati si può ben vedere come l'operazione non sia banale. E infatti la critica ha apprezzato: "Magari non ha reso migliore Shakespeare, di certo ha nobilitato Lucas" (Asbury Park Press); "Il Bardo al suo meglio, con tutta la profondità di carattere, i profondi soliloqui e il bel linguaggio", ecc.  

Molti lo indicano come un modo eccellente per avvicinare i giovani a Shakespeare, tant'è che lo stesso autore ha preparato un breve manuale destinato agli insegnanti per mettere in evidenza i punti di contatto. L'ambizione di Doescher sarebbe ora quella di completare la trilogia. Chissà se Disney, nel frattempo divenuta proprietaria dei diritti, apprezzerà e darà luce verde.