Una vera sorpresa: un film epico dalla forte impronta fantasy, nato sul punto di contatto tra le suggestioni del Signore degli Anelli e le atmosfere di Star Wars e, in particolare, quelle che segnano il rapporto tra Yoda e Luke Skywalker. 

Tutto questo in una storia di gufi, tratta dal romanzo di Kathryn Lasky, che il regista Zack Snyder, prenotato da Christopher Nolan per il prossimo Superman, traduce in un film che risente fortemente dell'atmosfera bollente di 300 richiamandone il senso epico, etico ed estetico.

Realizzato in 3D con un utilizzo 'pieno' e ponderato per rendere al meglio la storia in tutta la sua spettacolarità, Il Regno di Ga'Hoole è un film molto interessante che sebbene destinato alle famiglie, ha una trama restituita al pubblico in tutta la sua problematicità.

Due giovani gufi, fratelli, ma - come talora capita - molto diversi tra loro, vengono rapiti e portati lontano da casa dove saranno obbligati a scegliere se servire o meno un misterioso uccello il cui volto è coperto da una maschera di ferro per celarne le cicatrici. Quando uno dei due riesce a scappare, l'altro resta al servizio dell'oscuro signore della guerra pronto a dominare il mondo dei volatili con veemente violenza. 

Soren, questo il nome dell'uccello in fuga, accompagnato da un'improbabile banda di amici incontrati lungo la strada ha la missione di avvertire i leggendari guardiani di Ga'Hoole, gli unici, ammesso che esistano davvero, in grado di fermare il pericoloso piano di sopraffazione e violenza.

Arrivato con sua stessa enorme sorpresa sull'isola dove abitano gli uccelli 'buoni', il giovane volatile scoprirà di dovere fare una scelta radicale e scegliere se diventare, o meno, egli stesso una leggenda.

Visivamente emozionante e spettacolare, Il Regno di Ga'Hoole pur mantenendo saldamente la rotta verso un cinema destinato soprattutto ai più piccoli e ai ragazzi, colpisce per il suo vigore e per il suo presentarsi senza sconti e senza particolari edulcorazioni narrative ed emotive. 

I cattivi, pur nell'essere raccontati come personaggi sopra le righe, non hanno pentimenti di sorta e, soprattutto, vengono mostrati in tutta la loro fiera pericolosità.    Al di là della trama, non particolarmente originale per quanto insoliti siano i gufi protagonisti, questo film trova il suo senso e il motivo di grande interesse nella sua impostazione narrativa e visiva, in cui Snyder distilla una volta ancora tutto il suo grande talento. 

Un film da vedere per restare piacevolmente sorpresi da una storia che, sulla carta, forse non avrebbe davvero sufficiente appeal.