Viggo Mortensen conclude: “Il fuoco, la torcia dell’umanità di quello che significa davvero essere umani, alla fine, è abbracciata dal figlio, mentre il padre, inconsciamente, se ne discosta. Adoro il finale, perché come padre, posso dire che le cose stanno esattamente così. Mio figlio, spesso, si lamenta di come io gli abbia dato degli insegnamenti che qualche volta non seguo. È così che i giovani diventano i nostri maestri. Ad un certo punto i nostri figli ci guardano negli occhi e ci dicono che ci stiamo sbagliando. Alla fine è il ragazzo a trasformarsi nell’uomo della storia, moralmente responsabile per tutti. Anche per suo padre. Quello che fa più paura del film è che tutti quanti noi sappiamo che The Road racconta un’apocalisse prossima ventura che non potremo evitare se non faremo, tutti quanti, dei significativi cambiamenti al modo in cui viviamo in questo mondo. Le istanze dell’ecologia, dello sfruttamento insensato delle risorse, delle guerre sottendono alla storia di questo film. The Road si domanda cosa significa essere umani e mette in dubbio che la mera sopravvivenza fisica equivalga ad una vita degna di essere vissuta. Uccidere per sopravvivere ha un senso? Senza potere esprimere la nostra umanità, noi non siamo altro che degli automi e, nel peggiore dei casi, degli zombie.“