Stefano iniziò a frenare quando vide il pulmino sul ciglio della strada. Davide era appoggiato contro la porta posteriore e stava fumando. Marco ed Erica sembravano intenti a raccogliere dei campioni, mentre Colette stava parlando con un uomo che non conosceva. Accostò l’auto e scese.Davide fece per gettare la sigaretta nell’erba, poi ci ripensò e la spense sul paraurti.— Ciao, Stefano! — disse a voce alta.— Ciao Davide, salve a tutti!Gli altri gli si avvicinarono, contenti di vederlo. Davide indicò lo sconosciuto che gli stava tendendo la mano.

— Ti presento il colonnello Lorieri, servizio segreto militare.

Stefano tese a sua volta la mano. — Stefano Danelli — disse, pensando che il coinvolgimento diretto dei servizi non era comunque una novità, l’ennesima pressione a livello internazionale.

— Sono felice che tu sia qui con noi! — disse Colette mettendogli una mano sull’avambraccio.

— Non avevo più volta di stare in disparte, anche dopo quello che successo. Anzi soprattutto dopo quello che è successo. Ho riflettuto molto.

Lorieri lo fissò un attimo e poi domandò.

— Per quanto tempo è rimasto fuori dal servizio sul campo?

— Quattro mesi. Quasi quattro mesi.

— Sa che siamo in una situazione delicata, vero?

Davide si intromise.

— Il caposquadra Danelli è uno dei migliori.

— Anche i migliori possono sbagliare.

— Non può dire una…

Stefano alzò una mano.

— Grazie, ma posso parlare per me, Davide.

Ci fu un attimo di silenzio, poi Stefano riprese.

— So a cosa si riferisce, colonnello Lorieri, ma le assicuro che sono in grado di svolgere il mio compito e godo della piena fiducia dell’agenzia italiana.

— L’agenzia italiana sa che dobbiamo arrivare a qualche risultato concreto? I russi sono molto nervosi; vivono nel timore che gli accada quello che è accaduto ai francesi e di perdere il controllo della situazione. Hanno notato un aumento delle apparizioni e parlano di iniziare a bombardare.

— Lo so. Sono qui per fare il possibile, come sempre — Stefano si pentì di quelle parole mentre le pronunciava.

— Allora spero che non deciderà di girare come un pazzo nelle vie prendendo a calci cose e persone come l’ultima volta in Francia, con il rischio di compromettere la segretezza di tutta l’organizzazione.