Herman Poole Blount conosciuto come Sun Ra o Le Sony'r Sun Ra nacque nel 1914 a Brimingham, Alabama, dove morì nel Maggio del 1993. La sua fama di compositore, musicista e poeta ha contribuito a creare un'atmosfera particolare attorno alla figura di un artista che nel jazz trovò la sua massima espressione. Quello che accadde nei tumultuosi anni Sessanta, la cosiddetta Rivoluzione Nera, il fiorire della controcultura underground e la contestazione del principio di autorità e dell'autorità, si rifletté nelle musiche che rappresentavano le espressioni tipiche dei gruppi sociali allora in rivolta ed in fermento. Il Jazz in particolare e ciò che dal Jazz è derivato, come afferma Arrigo Polillo nel suo saggio intitolato Jazz (Mondadori, 1975), finirà per conquistare un'immensa popolarità a partire proprio da questi anni. Evidente e puntuale appare dunque la corrispondenza tra coinvolgimenti socio-politici e musiche, le quali sembrano volerli commentare e talvolta rappresentare. La medesima considerazione vale anche per la letteratura americana di fantascienza  che tra gli anni sessanta ed ottanta raggiungerà il suo apogeo con i romanzi di Philip K. Dick.  In ambito musicale, il 1960 non vide solo la clamorosa affermazione di Coltrane ma fu un anno cruciale nella storia del jazz che diede una chiara indicazione di ciò che sarebbe stata la nuova musica afro-americana dal punto di vista della struttura e da quello dei motivi ispiratori.

Il Free Jazz si configura dunque come il primo e felice esempio del jazz rivoluzionario, nel quale l'improvvisazione non era più fondata su temi o sequenze di accordi e dove le concezioni estetiche e le regole armoniche accettate dai jazzmen delle precedenti generazioni ebbero scarsissima importanza.  In questo contesto sperimentale in cui la musica rifletteva un sentimento politico nuovo, si avvertiva uno spirito diverso. Il dolore si mischiava alla rabbia e la protesta era vibrata e diretta; e non si riferiva solo alla condizione degli afro-americani ma anche alle discriminazioni di cui erano vittime i negri del Sudafrica. La pietà per i fratelli oppressi non si fermò sulle rive dell'Atlantico ma superò le frontiere geografiche.  Nel 1963 Birmingham in Alabama, fu più volte teatro di aspri episodi di violenza in cui i razzisti del Sud mostrarono tutta la loro ferocia. È dunque nel periodo che vide emergere personaggi come Martin Luther King, Malcolm X ed insorgere gli studenti dell'Università di Berkeley (Università frequentata anche da Philip K. Dick) che Sun Ra trovò l'occasione di esprimersi completamente. Intorno al 1965-66 si sapeva assai poco di quello strano personaggio che suonava avvolto in vesti pittoresche, quasi indumenti sacrali, e che di tanto in tanto agitava un luccicante sole metallico.

La conoscenza di Sun Ra rimane dunque un privilegio di pochi appassionati ed ancora oggi un alone di mistero permane nonostante i molteplici concerti da lui fatti in Europa e numerose  interviste in cui si parlava di costellazioni e lontani pianeti, di divinità egizie (il suo stesso pseudonimo deriva da Ra, dio egizio del sole-astro che in inglese è Sun), e di cosmiche armonie. Arrivato a New York da Chicago nel 1961, aveva suonato per mesi nell'immediato dopoguerra con Fletcher Henderson. La sua musica, informe e caotica in cui le percussioni giocano un ruolo dominante, ha suscitato entusiasmo ed indignazione. Molti critici hanno esaminato il caso “Sun Ra” come singolare e significativo fenomeno sociologico le cui origini sono da ricercare nel ghetto negro. Per lui e per coloro che lo hanno seguito, fare musica aveva il valore ed il significato di un rito magico che consentiva l'evasione, attraverso la fantasia, dalla disumanità alienante della vita nel ghetto. L'orchestra diventa così, come nota Polillo, un'arca autosufficiente e privilegiata (la radice di Arkestra è ark), in cui il contatto con la divinità è mantenuto distante dalla miseria di una realtà penosamente vissuta. L'armonia dunque, la cui mancanza è dolorosamente avvertita dagli abitanti del ghetto, viene ricercata al di fuori del nostro spazio ed è trovata nell'illusoria dimensione di una rappresentazione sacra. “La mia musica è naturale, ma al di fuori di questo pianeta. - ha dichiarato Sun Ra- Io non considero questo pianeta come un pianeta di vita... Questa non è vita, è morte mascherata da vita”. Musicisti come Sun Ra non si erano limitati a ignorare le regole grammaticali della tradizione precedente ma, avvertendone l'alienità, si erano opposti con decisione alle concezioni estetiche che per secoli avevano presieduto al fare artistico nel mondo occidentale. Da Chicago a Philadelphia, passando per New York, Sun Ra e la sua Arkestra hanno lasciato un segno indelebile nella storia del jazz e della musica sperimentale. In quanto pioniere della musica elettronica, dello space music e della libera improvvisazione egli fu il primo musicista dedito all'uso intensivo delle tastiere. E' nell'interesse per l'infinito, per ciò che è imprevisto e sconosciuto che Sun Ra trovò ispirazione. È la dedizione a ciò che della vita è ancora implicito che attribuisce alla musica un carattere evocativo ed introspettivo: emozioni e sensazioni di scoperta, descrivono un viaggio interiore in cui il rapporto tra suono e percezione si traduce in una sorta di odissea spaziale in cui l'ascoltatore viene proiettato.