A volte mi preoccupo. Temo che questa malsana pratica delle parodie, in cui perfidamente persevero, abbia su di me effetti devastanti. Ricordo che una volta andavo al cinema e sedevo davanti al grande schermo già con la mente rivolta alla caricatura da scrivere (una sorta di critica preventiva, insomma).

Adesso è peggio. Guardo il film e ho l’impressione che quel che vedo sia già una parodia. Di fronte a pellicole in sé così demenziali, illogiche, contraddittorie, infantili, grottesche, masochistiche e autodiffamatorie, davvero, non mi rimane più nulla da fare.

Temo che dovrò smettere di andare al cinema. O di scrivere questi pezzi per Sotto Spirito. O entrambe le cose.

Mentre io medito, voi per il momento beccatevi questo resoconto del secondo episodio filmico degli quattro eroi Marvel in tutina blu. E cercate di non prendermi troppo sul serio. A presto.

I Pleonastici Quattro e Silvio Surfer

(di Tim Story?)

- Perché questo film ha un titolo così lungo? - reclama una voce di bimba tra gli spettatori, mentre le luci in sala si spengono. - Non potevano numerarlo come sempre, tipo Spiderman 2, Rocky 2, X-Men 2, Rambo 2?

- No, Alice - chiarisce il papà. - Il pubblico avrebbe letto "I Fantastici 42”. Quindi meglio un titolone alla Lina Wertmuller. Vedrai che il prossimo episodio si intitolerà “I Fantastici Quattro contro il principe Namor SubMariner, gli Skrull e l’Uomo Talpa nella Zona Negativa con anche il ritorno del Dottor Destino che nemmeno stavolta è morto e riciccia perché fa sempre audience”.

- Non ho capito niente, papà...

- Sei già entrata nello spirito del film. Molto bene.

I titoli di testa scorrono su un nebuloso Galactus che si spazzola un buffet freddo di pianeti con contorno di asteroidi al Grand Marnier. Poi la cinepresa si sposta sui nostri quattro beniamini, impegnati nei preparativi del grande e mondanissimo matrimonio tra Reed e Sue.

- Un addio al celibato? - protesta Mr. Fantastic. - Perché mai dovrei partecipare a un addio al celibato, Johnny?

- Perché nel primo episodio sei apparso come un nerd imbranato e segaiolo, Reed - gli spiega pazientemente la Torcia Umana - e ciò rendeva assurdo che una strafiga come Jessica Alba decidesse di dartela. Devi mostrare di saper anche essere un tipo ganzo, altrimenti la vostra coppia sembrerebbe del tutto implausibile.

- Io e Sue una coppia implausibile? E Ricucci e Anna Falchi, allora? E Briatore e la Gregoraci? E...

- Piantala con queste menate e vai in pista, Reed, che le cubiste ti aspettano.

Mr. Fantastic cede all’insistenza del cognato e si lancia in un’ammiccante lap-dance circondato da vallette del TG4 scosciate e smutandate di fronte alle telecamere di “Verissimo” e ai flash di Fabrizio Corona che scatta foto compromettenti da vendere poi a John Woodcock.

Sul più bello, mentre Reed (ormai talmente sbronzo & allupato che a confronto Antonio Zequila sembra un teologo) si fa vanto con le ragazze di saper allungare a dismisura ogni parte del proprio corpo, nel locale piomba la futura moglie scortata da un plotone di militari.

- Dottor Richards? - fa il più alto in grado. - Abbiamo bisogno del suo aiuto per salvare il mondo.

Lo scienziato scuote la testa. - Mi spiace, generale, ma ho promesso alla mia fidanzata di occuparmi delle decorazioni della torta nuziale, della glassatura dei confetti e dei font con cui scrivere le partecipazioni. Se non dedico a queste attività tutte le mie energie fisiche e mentali disponibili da qui fino al matrimonio, come minimo verrò castrato.

- Che cosa? - suona di nuovo la voce della bimba in sala. - Per la Donna Invisibile gli insulsi dettagli delle proprie nozze sono più importanti della salvezza del mondo? Che sciocchezza!

- Ah no, Alice, mi spiace dirtelo, ma questo è ASSOLUTAMENTE plausibile - replica il papà. In sala, tutti gli uomini sposati annuiscono tristemente.

Ovviamente, Richards ci ripensa. Così, mentre finge di interessarsi alle bomboniere, ai centrotavola in pizzo e alla disposizione degli invitati al rinfresco (Sue lo porta perfino a RomaSposa, orrenda fiera a cui com’è noto si sopravvive solo coi superpoteri), in realtà lavora al progetto chiestogli dal generale.

- L’anomalia spaziale che è giunta sulla Terra emette raggi cosmici - spiega a un perplesso Ben Grimm. - Con questo sensore che sembra un TomTom ma che mostra un marchio “Dell” ben visibile grazie alla cifra che lo sponsor ha mollato al regista, posso individuarlo ovunque sul globo.

- Uh! - commenta confuso il compagno. - E chi ti ha detto che emette raggi cosmici? E come fai a triangolarli, senza una griglia di riferimento tipo i satelliti del sistema GPS? E soprattutto, che minchia sono i raggi cosmici?

- Ah, Ben, l’ho sempre detto che hai la testa dura come la pietra. Adesso comunque scusami, che devo indossare il frac e andare a sposarmi. Anche tu, mettiti un po’ di Fassa Bortolo in faccia che fai schifo e preparati.

Il matrimonio si svolge sulla terrazza del Baxter Building, ed è solo un po’ meno kitch di quello di Brad Pitt e Angelina Jolie. Tra gli invitati, nani e ballerine, Dario Ballantini truccato da Valentino che va in giro a rompere le palle ai vip, piccioni grandi come cinghiali e paparazzi travestiti da piccioni. Stan Lee interpreta se stesso mentre cerca di imbucarsi e viene preso a calci nel culo dai body-guards.

Mentre il pastore recita le formule di rito, il palmare di Mr. Fantastic trilla in un’ovvia citazione di Verdone in “Viaggi di nozze”.

- Spegni quel cellulare o ti stacco le palle! - commenta in un pacato dissenso Sue.

- Non è un cellulare, amore, è il TomTom: segnala l’anomalia spaziale proprio sopra di noi!

- Inventane un’altra, che questa sembrano le scuse di John Belushi in “Blues Brothers” - ringhia lei.

Il fulmineo passaggio della freccia d’argento salva il neo-marito.

- Presto, Johnny! - ordina Reed. - Infiammati e seguilo!

- Ma questo frac è di Dolce&Gabbana! - protesta orripilato la Torcia, in un dialogo grottesco ma assolutamente originale, con gli sceneggiatori gongolanti al pensiero che ai parodisti non rimanga nemmeno una virgola da aggiungere al copione.

- Muoviti, Johnny!