Da tutti questi elementi trae vita il crescente successo che Goldrake inizia a riscuotere dal 1978 nel nostro paese, portando a far apparire le immagini dei personaggi della serie in un quantitativo sempre crescente di prodotti derivativi come gli album di figurine, i libri, i 45 giri contenenti le sigle di testa e di coda del cartone (rispettivamente “Ufo Robot” e “Shooting Star”, quest’ultima poi sostituita da “Goldrake” a partire dall’ep. 26), un 33 giri formato dalle sigle e da canzoni italiane ispirate ai vari personaggi principali, le varie collane a fumetti dedicate alla serie, i filmini in super 8, i giochi in scatola, gli adesivi, i modellini, le gomme da masticare, tre film di montaggio realizzati in Italia in cui si cerca di riassumere l’intera vicenda narrata dalla serie, i poster, ecc… Ad un tale successo si affiancano però ben presto

anche delle feroci polemiche avanzate da genitori, sociologi, psicologici, giornalisti, illustri intellettuali e persino politici che daranno vita ad un’interpellanza parlamentare con lo scopo di eliminare Goldrake dalla Rai. L’interpellanza fallisce, ma sui giornali continuano ad apparire articoli anti-Goldrake e ben presto le polemiche raggiungono anche gli schermi televisivi, diventando argomenti di discussione in alcuni programmi tv. A Goldrake vengono rivolte critiche di ogni tipo: c’è chi lo accusa di essere “un’orgia della violenza annientatrice”, chi lo condanna per essere un cartone rozzo e realizzato in malo modo da un computer, chi lo detesta perché spinge i giovani a diventare dipendenti dalla tv rappresentando così lo “stadio che può precedere la droga vera e propria”,  chi vede in lui delle pericolose analogie con i terroristi che insanguinano le strade d’Italia. L’astio contro Goldrake è tale che nella primavera del 1980, un gruppo di più di 600 genitori di Imola, organizza una vera e propria petizione per eliminarlo dalla tv. In difesa di Goldrake sono in pochi a schierarsi, tra cui Nicoletta Artom che continuerà strenuamente a battersi in difesa del cartone da lei scoperto, mostrando così una coerenza e un coraggio insoliti ed ammirevoli per una persona che lavora nel mondo della televisione. A difendere Goldrake intervengono anche i suoi giovani fan che scrivono lettere di protesta a giornali e riviste, dando così vita ad uno scontro che dura tutt’ora sui cartoni giapponesi, che vede contrapposti i fan di queste produzioni ai loro detrattori. Alla fine però sono gli avversari di Goldrake ad avere la meglio e il cartone, dopo alcune sporadiche repliche l’ultima delle quali avvenuta nell’estate dell’84 sempre su Raidue, non verrà mai più trasmesso sulla Rai.

Malgrado quest’esilio forzato, Goldrake e gli altri eroi delle produzioni giapponesi, sono ormai divenuti la “materia di cui sono fatti i sogni” di più di una generazione di ragazzi e ragazze del nostro paese e l’affetto provato verso quelle opere li spinge ad organizzarsi negli anni ’80 per dare vita alle prime riviste amatoriali sul mondo dell’animazione nipponica. Mentre tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 Goldrake riappare sugli schermi delle tv locali, i suoi fan ormai cresciuti iniziano a lavorare attivamente nel campo dell’editoria dando vita a riviste ormai leggendarie come “Yamato” diretta da Alfredo Castelli e a case editrici come

la Granata Press, responsabile dell’arrivo nel nostro paese delle prime pubblicazioni integrali e senza censure dei fumetti giapponesi, i cosiddetti “manga”. Grazie a queste prime pubblicazioni si riesce a fare luce su alcuni dei misteri che avvolgono Goldrake, svelando il fatto che esso costituisce il terzo capitolo di una trilogia creata da Go Nagai e denominata “Mazinsaga”, i cui precedenti capitoli sono costituiti da Mazinga Z e Il Grande Mazinga. Personaggio ricorrente della trilogia è Koji Kabuto, da noi chiamato Ryo Kabuto in Mazinga Z, Koji Kabuto ne Il Grande Mazinga e Alcor in Goldrake. Viene inoltre rivelato che dei 74 episodi originali di Goldrake, in Italia ne sono stati trasmessi solo 71, lasciando inediti gli episodi 15, 59 e 71. Quest’ultimo, incentrato sulle vicende che portano Actarus a guarire dalla sua mortale ferita al braccio destro, venne però inserito all’interno del film di montaggio Goldrake Addio. Grazie alla nascita della Granata Press e successivamente della Dynamic Italia, nei fan di Goldrake si fa strada la speranza di poter veder pubblicata in modo ufficiale la serie da loro tanto amata, ma a causa di una lunga battaglia legale sui diritti del cartone questa serie non verrà mai editata in videocassetta, né sarà mai più replicata in tv dopo i primi anni novanta.