Fascisti su Marte è - senza dubbio - il miglior film di fantascienza mai realizzato in Italia.

Nonostante i toni da commedia, nonostante la palese e volutamente sforzata non verosimiglianza della storia, nonostante uno sfilacciamento narrativo sul finale, l'idea, la realizzazione, gli eventi e il tono complessivo della strama rendono questo film una sorpresa straordinaria per gli amanti della fantascienza "all'italiana".

Girato con un bianco e nero virato al rosso con rarissimi momenti di colore, Fascisti su Marte è girato come un cinegiornale del Luce che recupera dei materiali perduti o forse censurati dagli Alleati e dal "disfattismo marxista".

Nel maggio del 1939, un manipolo di camerati fascisti atterra sul Pianeta Rosso: "Marte è Fascista!" si tenta di trasmettere a Mussolini, ma le limitate tecnologie dell'epoca non consentono di raggiungere "l'amatissimo Duce" rimasto sulla Terra. Tutto era iniziato nel 1938 quando il visionario gerarca Gaetano Barbagli rapisce Ettore Majorana e lo obbliga a costruire un razzo che conduca un gruppo di itaiani (sotto sale e in stato di ipodermia...) alla conquista dello Spazio. Ovviamente la colonizzazione del Pianeta presenta delle difficoltà superate in parte dallo spirito italico, in parte grazie all'ausilio di sofisticate tecnologie come il "Donna Rachele" una sorta di macchinina che consente di sfidare l'arida superficie di Marte.

Riusciranno i nostri (si fa per dire...) eroi a stabilire la prima colonia italica e fascistissima? Per farlo se la dovranno vedere con dei misteriosi sassi dai poteri sconosciuti (e inesistenti...) e con delle avvenenti aliene, per non parlare di una serie di problematiche interne dovute alla fame, la sete, la carenza d'aria e allo spionaggio delle forze plutocratiche.

Divertente e in certi momenti letteralmente esilarante (le battute e le situazioni comiche sono innumerevoli...) Fascisti su Marte non è una parodia, ma una sorta di Blair Witch Project in cui la storia termina con la prima sonda della Nasa che ritrova le prove della conquista fascista del pianeta. Un film divertentissimo, ma soprattutto una visionaria e strampalata pellicola di fantascienza che cita tutti i film possibili e immaginabili, mantenendo una sorprendente freschezza e originalità. Narrato dalla voce fuori campo di Corrado Guzzanti, autore della sceneggiatura, regista e attore, il testo riecheggia la documentaristica di propaganda dell'Istituto Luce di quegli anni, con una narrazione intelligente, storicamente abbastanza fedele e ricchissima di humour.

Né satira politica, né film partigiano, Fascisti su Marte è un brillante mockumentary, ovvero un finto documentario che piace per la sua capacità di raccontare con grande ironia un'avventura delirante e visionaria nel vero senso del termine visto che dall'apparizione della Madonna del manganello alla Befana fascista, l'esperienza vissuta dai protagonisti è degna delle migliori cronache marziane. Inverosimile e assurdo, il film è come un'avventura di Saturnino Farandola: un romanzo fantascientifico e picaresco, in cui si gioca in maniera brillante a flirtare con un genere cinematografico in maniera intelligente e mai dissacratoria. Da Mel Brooks a Charlie Chaplin sono tanti i padrini cinematografici ideali di questo film prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci che ha avuto il grande merito di credere in un progetto molto lontano dalle esperienze televisive del gruppo di Guzzanti & Co. Fascisti su Marte è a tutti gli effetti (e con alcuni difetti...) la prima dimostrazione che quando ci sono le idee, perfino un genere come la fantascienza può essere affrontato con originalità e lungimiranza dal cinema del nostro paese. Una sfida altrettanto ardua come quella del gerarca Barbagli. Il nostro primo (e unico...) 'italico' eroe dello spazio.