Il primo Mario & Luigi per GameBoy Advance si è conquistato, con freschezza e tanta ironia, un posto nell’olimpo dei migliori giochi per la mini console Nintendo. Mettendosi nella scia del successo di critica e pubblico, l’idraulico coi baffi e il fratello spilungone ora sono tornati con una nuova avventura, stavolta programmata attorno a DS, altro dispositivo portatile di Nintendo caratterizzato però dalla presenza di un doppio schermo. E proprio su questa particolare prospettiva allargata si sviluppa Mario & Luigi: Partners in time, estensione diretta dei concetti espressi nell’originale e sceneggiato a spasso nel tempo, con gli ufo. Vicino all’idea di gioco di ruolo orientaleggiante ambientato tra le rotondità e le stelline del Regno dei funghi, il titolo firmato da AlphaDream non può dimenticare il glorioso passato di piattaforme del panciuto italiano in salopette. Ecco, Mario & Luigi è un curioso esempio di gioco di ruolo riletto nell’ottica di un platform. Pure i combattimenti a turni non esitano a ricordarlo, ponendo l’accento sul tempismo con cui si smanetta sui tasti azione. Non basta infatti scegliere come e chi attaccare: l’efficacia dei colpi – mutuati dagli episodi salterini di Mario - dipende dalla precisione con la quale li si porta a segno, ad esempio premendo il pulsante giusto al momento giusto, in linea di massima appena un attimo prima che l’idraulico si trovi a impattare i piedoni sulla crapa del nemico. Gli attacchi speciali sono poi giostre che richiedono sempre più coordinazione. Per non parlare degli attacchi multipli, che coinvolgono Mario, Luigi, BabyMario, BabyLuigi... Tutte le dita delle mani e le appendici pigiabili del DS. Piccole prove da sincronette dei videogiochi, impegnati a mantenere il ritmo mentre si vaga saltellando, per missione e a caccia di tesori, nel Regno dei funghi del passato e del presente. La trama muove i suoi passi tra i paradossi temporali di un’invasione aliena, che porta Mario e Luigi ad avventurarsi nel mondo di ieri e di oggi per sistemare un continuum temporale un po’ troppo strapazzato. Ai due idraulici in versione adulta si affiancano presto loro stessi bambini, BabyMario e BabyLuigi, e gran parte degli enigmi che punteggiano Partners in time sono costruiti proprio sull’utilizzo combinato dei quattro personaggi. Si tratta di ostacoli da superare con un pizzico di ingegno e abilità, ben amalgamati in un gioco da manuale creato per trascorrere ore spensierate in compagnia delle mascotte Nintendo. Adatto a tutti, anche ai giovanissimi, Mario & Luigi: Partners in time è però dedicato soprattutto ai fan della grande N, che potranno apprezzare meglio una storia spiritosa e molto autoreferenziale, a cui partecipano proprio tutti gli abitanti, protagonisti e comparse, del paese delle meraviglie di Mario. Che non si è mai preso particolarmente sul serio, ma qui non esita a varcare le porte della parodia, speziando il racconto con gag da cabaret e siparietti buffi, incollati su quadri di un’estetica pop un po’ naif tra le più belle mai incontrate in un videogioco.