a cura di

Luigi Pachì

Numeri 1 Isaac Asimov Science Fiction Magazine (Phoenix)


Numeri Uno, la column dedicata alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni attraverso la disamina del loro primo fascicolo, continua alla caccia di pezzi rari. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.

Naturalmente ricorderete che ho già parlato più volte della IASFM in questa rubrica. Ricorderete anche che la prima domanda che mi ero posto era stata: da quale IASFM comincio? E con una metodologia non del tutto scientifica pescai dal mucchio delle varie edizioni proprio la prima, quella di Mondadori.

L'edizione che vi presento oggi è, invece, relativa a quella prodotta dalla Phoenix di Bologna. Il numero uno, che vedete nel riquadro, è uscito nel maggio del 1994 al costo di 6.500 lire ed è la continuazione, seppur ripartita dal n. 1, dell'edizione Telemaco, che vedremo in una prossima occasione su queste pagine.

La copertina di Mauro De Luca è atipica per la testata americana, ma pur sempre intrigante. Il volumetto, dalla dimensione classica della IASFM originale, vede pubblicato un unico romanzo di Michael Swanwick, Stazioni delle maree (per altro Premio Nebula), assieme a un breve profilo critico dell'autore a cura di Gadducci/Tavosanis (che non compare per una dimenticanza nel sommario) e a un racconto del buon dottore, Isaac Asimov, intitolato Ci sono più cose in cielo e in terra.

Nell'editoriale Daniele Brolli traccia i piani di questa nuova edizione, che a partire dal terzo numero si ripropone anche di dare spazio a un angolo dedicato alle rubriche, in questo primo numero completamente assenti. Anche la narrativa, che in questo caso vede il solo lavoro di Swanwick, con in aggiunta un raccontino in appendice, tenderà con i numeri successivi a pescare dall'ampio bacino degli inediti della IASFM americana. Brolli, infatti, accenna fin da subito ai prossimi racconti di nomi del calibro di John Brunner, William Tenn, Gene Wolfe, Ursula Le Guin, quasi a rassicurare i lettori che la nuova IASFM, che hanno tra le mani, non sarà solo quello che è il prodotto del primi numero.

Naturalmente avrete già capito che in questa edizione il direttore responsabile è proprio Daniele Brolli, che per l'occasione si avvale di numerosi collaboratori e redattori, tra cui ricordo Enzo Verrengia, Antonio Caronia, Fabio Nardini e Mirko Tavosanis. Coordinatore del progetto Fabio Gadducci, grafica Boris Vani.

Ma nonostante tutti gli sforzi e i notevoli racconti di spessore scelti dalla Phoenix, un po' per la cattiva distribuzione nelle edicole, un po' per i pochi lettori, anche questa volta la IASFM non ce la fa. Si tratta, al momento, dell'ultima versione italiana apparsa nelle edicole e che ha iniziato la sua storia con l'edizione della primavera 1978 in casa Mondadori.



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