Il mosaico Matrix (MinDBlinD)

La trilogia di Matrix è un mosaico di citazioni cinematografiche, un collage della filmografia fantascientifica degli ultimi venti anni. E' un esempio molto significativo di cinema postmoderno, un'opera che cuce insieme tanti film per farne uno, lungo tre capitoli.

L'influenza maggiore è sicuramente quella di Ghost in the Shell (1995). Da questo bellissimo film d'animazione giapponese, Matrix ha preso la sua anima spiritual-tecnologica ma non solo: i particolari titoli di testa verdi, con le lettere che scendono in verticale arrivano da lì.

La trilogia dei fratelli Wachowski però non è solo filosofia digitale, e nel secondo e terzo capitolo prevale una fantascienza molto più "concreta", fatta di fucili laser, navicelle volanti e battaglie robotiche che devono molto alla mitica saga di Guerre Stellari (1977).

Scendendo nel dettaglio i riferimenti diretti sono tanti e molte scene possiamo quasi definirle clonate, rintracciandone facilmente la provenienza. Ad esempio, alla fine del primo capitolo, l'irruzione distruttiva di Neo e Trinity ricorda molto quella analoga nel distretto di polizia in Terminator (1984); nel secondo capitolo invece, l'inseguimento in autostrada si rifà alla sequenza dell'inseguimento del camion in Terminator 2 (1991) e il volo in cielo di Neo a Superman (1982).

Anche l'estetica vagamente dark e i costumi hanno precisi riferimenti. I caratterizzanti occhiali neri indossati da tutti i personaggi, e la loro funzione, sono ispirati da Men in Black (1997), così come la famosa giacca lunga di pelle nera di Neo ricorda quella di Brandon Lee ne Il corvo (1994). Ma soprattutto la spettacolarità dei suoi combattimenti di kung-fu, Neo la deve tutta ai film di un altro famoso Lee, Bruce. In Matrix quei colpi di arti marziali hanno ispirato un nuovo uso degli effetti speciali, che oggi è diventato un classico per i film d'azione. (MinDBlinD)