Alda Teodorani in una foto tratta dal suo sito web all'indirizzo <A HREF="http://www.aldateodorani.supereva.it" target=_new>www.aldateodorani.supereva.it</A>
Alda Teodorani in una foto tratta dal suo sito web all'indirizzo www.aldateodorani.supereva.it
Le vicende dei tre gruppi di belve si svolgono in parallelo, spesso toccandosi e incrociandosi tra loro, ma senza mai mescolarsi; ogni gruppo consapevole soprattutto dalla propria natura ferina, ma in qualche modo affascinato e incuriosito dalle altre creature, prede o predatori che siano. E' un gioco di specchi in cui Teodorani ci parla del rapporto tra la belva immaginata e quella che è dentro di noi, della natura profonda dell'orrore in un mondo che non può prescindere dalla violenza.

Se il libro ha un difetto, è quello di una certa indecisione tra l'essere un romanzo fatto puramente di immagini e impressioni e il volere comunque avere uno scioglimento finale. Nelle ultime pagine, infatti, l'autrice si perde in spiegazioni un po' arzigogolate per far tornare i conti di una trama che non ha sentiamo come veramente necessaria. Ciò che il libro ha da dire non è, a nostro avviso, nella sequenza degli eventi descritti, ma si annida a un livello più profondo e simbolico.

Si tratta comunque di un'opera interessante e originale, che ci parla del nostro futuro pur essendo decisamente lontana dalla fantascienza classica.