Per rappresentare l'Autrice presso i lettori di Delos ho scelto il racconto L'uomo dell'isola, uno dei suoi primi lavori, a mio avviso tra i suoi più rappresentativi. Fu pubblicato sul n. 26 di Nova Sf (Libra) e risultò finalista al Premio Nova 1974 (con La stella del mattino di Domenico Garelli e La battaglia di Gola del Vento di Adalberto Cersosimo).

Numerose storie della Scialdone, come scrivevo, si svolgono a Venezia; una Venezia del futuro, di volta in volta violentata o idealizzata. In L'uomo dell'isola questa città è assente, ma incontriamo altri elementi ricorrenti dell'autrice: personaggi solitari perduti nelle loro visioni; il mare, vissuto come elemento necessario quanto l'aria che si respira; un contatto con la natura quasi primordiale; il confronto con eventi strani e drammatici. E soprattutto una scrittura che forse a qualcuno potrà sembrare poco fantascientifica, quasi impressionista, magari più apparentata al fantastico, alle allucinazioni, ad atmosfere oniriche o ipnotiche. C'è forse qualcosa di ballardiano nel personaggio del racconto, improvvisamente lasciato solo su uno spezzone di terra mentre altrove infuria un conflitto non meglio specificato, nel quale egli stesso ricopre un ruolo non secondario. E a questo punto la Natura pare cominci ad animarsi, a lanciare ambigui segnali...

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