Tanta buona volontà non basta al regista russo Timur Bekmambetov per dimenticare completamente il suo passato di autore di spot pubblicitari e videoclip musicali. E' così che Nightwatch alias I guardiani delle tenebre, primo capitolo di una fantomatica trilogia, risulta piatto e frammentario, con un montaggio rapido e confusionario, che alla fine risulta essere tutt'altro che allettante. Combattimenti che non finiscono, passaggi narrativi non del tutto chiari, affliggono una narrazione non interessante o - tantomeno - coinvolgente.

La storia sembra essere mutuata da una fusione delle suggestioni di Matrix, della Bibbia e del Signore degli Anelli. Gli 'altri' ovvero esseri umani dotati di superpoteri sono 'tra noi.' Alla fine di una sanguinolenta battaglia avvenuta durante la notte dei tempi tra le forze della Luce e quelle delle Tenebre, i due generali ssupremi hanno deciso di segnare una tregua e di controllarsi vicendevolmente. In tutto questo, però, hanno anche concesso agli esseri umani e ai loro simili il libero arbitrio, ovvero decidere 'da che parte stare'. Da millenni, quindi, i due eserciti continuano a rafforzarsi di nuovi adepti, che hanno sentito in cuor loro la voglia di parteggiare per l'una o l'altra fazione.

Nella Mosca di oggi, il loro confronto - scontro coinvolge persone comuni travolte da antiche maledizioni tra vampirizzazioni e battaglie nella metropolitana. Un'antica profezia parla anche della fine dell'equilbrio ad opera di un prescelto la cui decisione su da che parte stare determinerà la fine del mondo così come lo si è conosciuto fino a quel giorno.

Un po' Blade, un po' spin off di Buffy che viene ampiamente citato con tanto di spezzoni in televisione, I guardiani delle tenebre è un film inconsistente e abbastanza noioso in quanto difficile da seguire nella sua fotografia sporca da pellicola con qualche incomprensibile pretesa autoriale. In realtà nulla di quello che si vede è inedito o originale (men che meno la sceneggiatura...) e neppure l'insolita, ma al tempo stesso irrilevante, ambientazione moscovita sembra risollevare il film da quello che è: un melange incompiuto di tanto cinema già visto in passato con ben altri risultati.

Vampiri ed esseri misteriosi hanno avuto altri registi migliori a seguire le loro storie, mentre Bekmambetov sembra concentrarsi eccessivamente sullo stile, rispetto ai contenuti.

Mentre si assiste all' agnizione dell'ennesimo 'prescelto' sullo schermo, si avverte un forte senso di compassione per un cinema che sembra così a corto di idee da non riuscire a rimescolare adeguatamente le carte, senza cadere in facili tranelli.

I guardiani delle tenebre non è una pellicola del tutto mediocre, perché - in alcuni momenti - riesce a catturare di più l'attenzione, soprattutto nel secondo tempo. E', però, sicuramente un film lungo, scontato che - purtroppo - non finisce nemmeno in maniera compiuta lasciando spazio ai sequels. La domanda da porsi è quindi: c'è qualcuno che ha davvero voglia di vedere altri due capitoli? Perché i temi all'interno del film sembrano avere già esaurito una serie di cliché tanto comuni quanto abusati. Meno male che il libero arbitrio ci è rimasto e potremo consapevolmente scegliere se andare a vedere i due sequels o meno.