Polsi che non tremano e fegati ipertrofici sono necessari, per questo non sono molti gli autori che osano cimentarsi nella difficile arte di scrivere un racconto di fantascienza umoristica.

Far ridere con argomenti come l’invasione degli extraterrestri, la fine del mondo, il viaggio nel tempo o l’esplorazione di altri pianeti non è semplice, e il rischio di far sbuffare per il fastidio invece di strappare un sorriso è grande.

Donato Altomare ha osato cimentarsi più volte con questa pericolosa e particolare forma di letteratura, e sempre con ottimi con ottimi risultati.

Già il titolo del primo racconto, E la padella disse "attento a non cadere" mentre la brace sogghignava, è di quelli che non si dimenticano, tanto che Altomare, come racconta lui stesso nelle gustose postfazioni ai racconti, venne una volta identificato come “…quello della padella”.

Naturale quindi che sia stato utilizzato, almeno in parte, per dare il titolo all’intera antologia, E la padella disse… è una raccolta di ventun racconti umoristici scritti tra il 1982 e il 2004, alcuni brevissimi altri più corposi, che toccano molti dei temi classici della fantascienza, come l’invasione (della Terra da parte di alieni e di altri pianeti da parte dei terrestri), l’esplorazione del sistema solare, il viaggio nel passato per migliorare il proprio presente (sempre una pessima idea), la pubblicità e le sue menzogne, gli alieni nascosti tra di noi, le conseguenze delle cattive abitudini degli spazioturisti, la scoperta del significato di antichi simboli esoterici e la vita in un condominio del futuro.

Alcuni racconti sono più orientati al fantastico e parlano di patti con il diavolo, di cosa succederebbe se i luoghi comuni divenissero realtà, del giudizio universale e della vita in paradiso, in un racconto, Allegro ma non troppo, Altomare sconfina in un horror puro, si ride (anche se dopotutto non si dovrebbe) alla tremenda scoperta finale.

Certo, sappiamo tutti che un patto con il diavolo non può finire che male e che l’esplorazione dei pianeti può riservare brutte sorprese, ma il modo con cui Altomare racconta le sue storie rinnova i vecchi cliché, riuscendo a sorprendere e divertire nello stesso tempo con battute e trovate fulminanti, quando si incomincia a sogghignare sin dal titolo del primo racconto e non si smette sino alla fine dell’ultimo vuol dire che il bersaglio è stato centrato, e in pieno.

Nelle postfazioni ai racconti, brevissimi commenti o aneddoti divertenti o tristi, si intravede la grande passione per la fantascienza dell’autore, proprio lui, quello della padella.

Questa antologia non dovrebbe mancare nella libreria di un appassionato di fantascienza, unica controindicazione è l’assoluta, totale refrattarietà alla fantascienza umoristica, se non vi piace ridere con e degli ometti verdi allora lasciate stare, anche se vi perdete davvero molto. Per tutti gli altri il libro l'appuntamento è al sito www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=14663 dove E la padella disse... si può comodamente acquistare nella libreria on line Delos Store.

Donato Altomare è nato e tuttora risiede a Molfetta, nel 1951, e ha pubblicato circa duecento tra romanzi e racconti, sia in Italia che all’estero.

Vincitore del premio Urania nel 2000, con il romanzo Mater Maxima, è uno dei rappresentanti di punta della fantascienza italiana, con una vasta produzione di racconti di ottimo livello.