Da oltre venti anni una delle più solide realtà della fantascienza italiana Donato Altomare, ottimo autore di racconti e più raramente di opere lunghe, propone un romanzo collocato nella grande tradizione della space opera, Il fuoco e il silenzio.

Il romanzo inizia con due diversi piani narrativi, due storie all'inizio separate ma destinate a unirsi, anche se all'inizio nessune legame sembra collegarle.

In uno dei filoni della vicenda vengono raccontate le avventure dei "cercatori", squadre di cinque uomini (o donne) che cercano nelle profondità del cosmo e su pianeti lontani un misterioso avversario, il Nemico, nell'altra in primo piano ci sono le vicende di un gruppo di scienziati che lavorano in un laboratorio posto su un remoto pianeta, popolato da piante che sembrano senzienti.

I cercatori affrontano pericoli spaventosi e combattono battaglie disperate, affrontando trappole e insidie che il misterioso avversario pone sulla loro strada per sterminarli, mentre uno degli studiosi viene assassinato, gettando un'ombra cupa sui suoi colleghi, sgomenti di fronte al mistero.

Mentre le indagini sull'omicidio procedono la caccia al Nemico, che si scopre essere il colpevole dello sterminio di un intero mondo, prosegue senza sosta, dalle profondità del cosmo a un satellite di Marte, esigendo un tributo di sangue sempre maggiore, e sempre riuscendo a sfuggire ai suoi inseguitori.

La trama si complica con l'arrivo alla base degli scienziati di una misteriosa e affascinante donna nativa di Mira Ceti, i cui scopi sono reconditi, e forse malvagi.

Alla fine le due vicende si riuniscono, e tutti i misteri saranno svelati, finalmente si saprà chi è il Nemico, a questo punto il problema diventerà riuscire a sconfiggerlo, per eliminare definitivamente la sua minaccia, ben più grave del previsto.

Vigoroso e appassionante, questi sono gli aggettivi con i quali descriverei l'opera di Altomare, che si conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, una delle più belle realtà della fantascienza italiana.

Nonostante la sua propensione per il racconto lo scrittore pugliese si conferma convincente anche nelle opere di più vasto respiro, riuscendo sempre a mantenere alta la tensione narrativa.

L'unico difetto del romanzo sono i toni eccessivamente splatterdel primo capitolo che, nonostante un'innegabile forza narrativa, risulta non del tuto credibile.

A questo indirizzo: http://uraniasat.altervista.org/scelti/fuoco_perseo_n022.htm è possibile leggere appunto il primo capitolo, se vi piace vi consiglio senz'altro l'acquisto del libro, disponibile al sito della Perseo ( perseo@perseolibri.it ), in seguito il romanzo migliora, e molto.

Donato Altomare è nato a Molfetta nel 1951, si è laureato in Ingegneria Civile presso l’Università di Bari ed esercita la libera professione.

Autore dapprima attivo nell'ambito del fandom ha in seguito pubblicato le sue opere per diverse case editrici, ed è stato tradotto in diversi paesi esteri.

Ha vinto diversi premi, tra cui due Premi Italia e un Premio Urania, col romanzo Mater Maxima, pubblicato nel novembre 2001.