Come dire, ci sono momenti inaspettati in cui le parole giuste al momento giusto snebbiano la mente. È successo con il commento postato da Mikronimo, uno degli utenti tra i più attivi del Forum di Fantascienza.com, che dice:

…nulla giustifica una bocciatura (di una serie ndr) a prescindere… le ho viste tutte, una straordinaria, alcune buone, altre no… di nessuna era neanche lontanamente chiaro come fossero nella realtà dal trailer… alla fine, con un occhio chiuso, quei 40-50 minuti di passatempo lo forniscono tutte… lo dico sempre, voi criticoni vi fate troppe pippe mentali, troppi drammi, toni esagerati per quello che è un passatempo, che a volte ha anche qualcosa di profondo, toccante, ma anche se non c'è, si molla e si passa ad altro, serenamente… Per dire, lato DC: Superman e Lois, ottima, Arrow ottima/buona, Flash, buona, come Supergirl, Legends, carina e folle, divertente, Batwoman, mediocre, Naomi, pessima, Stargirl, sorprendentemente buona, Titans, buona ma altalenante, Peacemaker, folle e divertente… in sintesi, tutte trattano le stesse cose, bene contro male, amicizia, sacrificio, errori e riscatto, ma mostrate in tante maniere diverse… se avessi dovuto dire a prescindere, alcune non le avrei guardate e avrei sbagliato, altre ho sbagliato a guardarle… 

Ogni serie, ogni film ha comunque un suo valore intrinseco perché quantomeno ha dato lavoro a tutto un cast e un gruppo di lavoro e meriterebbe di essere almeno assaggiata per capire se corrisponde ai nostri gusti personali o meno.

Appunto, gusti personali. Questo vuol dire che quanto è gradito a qualcuno non lo è per altri ma non dovrebbe rappresentare un dramma né tanto meno motivo di conflitto verbale o meno. Quindi confronto aperto e rispettoso sì, ma conflitto fondamentalistico mai.

Stiamo parlando di serie e film di fantascienza, ovvero quel genere di intrattenimento che i più anziani di noi hanno iniziato a frequentare fin da quando veniva additato come qualcosa di astruso talvolta confuso con ufologia e archeologia misteriosa, quando i Nerd e i Geek nemmeno si sapeva chi fossero e di sicuro non godevano dell’attuale status di simpatici protagonisti di comedy quasi circonfusi di un alone epico.

Vedere una serie, vedere o rivedere un film, può anche portare a cambiare il giudizio in corso d’opera, e magari a metterla in quel cassetto che possiamo chiamare: “Si… ma…” dove vengono ripescati talvolta prodotti non piaciuti al primo assaggio o sistemati altri che parevano molto meglio, eppure.

In questo 2022 il mio cassetto ha ricevuto qualche nuovo arrivo: ad esempio Justice League Snyder’s Cut che, rivisto un capitolo alla volta su Netflix, alla fine mi è sembrato più accettabile rispetto alla versione di Whedon; The Book of Boba Feet, che nonostante le premesse di un “Narcos Star Wars Style” ha purtroppo perso di coesione mano a mano che procedeva; Star Trek: Picard seconda stagione, con un telefonatissimo colpo di scena sulla sorte della madre intuibile dal primo episodio, e “perfino” tutta la produzione cinematografica Marvel Fase 4 che, tranne l’idea del multiverso, la sta prendendo molto lunga nel mostrare quale sia la nuova grande minaccia come fu per Thanos.

Confrontandomi con altri appassionati, però, mi sono reso conto che la loro fruizione di questi prodotti è stata del tutto diversa, che i punti di debolezza che avevano per me invece per loro nemmeno esistevano, ma anzi rappresentavano anche ottimi plot twist della storia.

Infinite Diversità in Infinite Combinazioni, è così che ho sempre pensato a quello che una volta si chiamava Fandom, e iniziai a pensarlo tanti anni fa alla convention di Fanano dove due esponenti della fantascienza italiana, seduti attorno ad un tavolo a bere birra, cazzeggiando e ridendo si resero conto di essersi picchiati durante una manifestazione studentesca sfociata in uno scontro tra estrema sinistra ed estrema destra, schieramenti dove i due militavano su fronti opposti, e conclusero brindando alla bellezza delle copertine di Karel Thole presente al tavolo.

Una società dove a tutti piacciono le stesse cose sarebbe noiosissima, ecco perché il dibattito è vitale in ogni ambito. Un dibattito è tale quando parte non dai pregiudizi ma dalla critica motivata ad un’opera e prosegue nei limiti del rispetto reciproco. Abbiamo sempre a disposizione la possibilità di non guardare serie o film che non ci piacciono (anche senza “assaggio” per qualsivoglia idiosincrasia personale), ma in quel caso non possiamo arrogarci il diritto di parlarne.

Alla fine tutto ciò è solo un passatempo (come detto nella citazione) e dovrebbe servire a renderci meno rabbiosi e stressati. E ne abbiamo parecchio bisogno di questi tempi.