Quello che oggi può sembrare fantasia, domani sarà senza dubbio realtà. Questo è un racconto del futuro. Qui non esistono più le nazioni o i continenti, ma soltanto l'umanità. L'umanità e le sue colonie sparse nell'universo. Con una velocità oggi inimmaginabile le astronavi percorrono la nostra Via Lattea. Sono pilotate da superuomini addestrati a combattere senza esclusione di colpi. Una di queste astronavi è l'Orion. L'Orion fa parte di un gigantesco sistema di sicurezza che serve a proteggere la Terra dalle invasioni dell'universo. Accompagniamo dunque l'Orion e i suoi occupanti nel loro giro di pattuglia all'orlo dell'infinito.

Ci vogliamo occupare in questo numero di Delos Science Fiction di Raumpatrouille – Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffs Orion e cioè delle “Fantastiche avventure dell’astronave Orion”, una serie TV prodotta nel 1966 in Germania Ovest e che in Italia nel 1974 fu presentata, più semplicemente, come Le avventure dell’astronave Orion.

La serie fu ideata nel 1962 dallo scrittore Rolf Honold e che se ne occupò anche dal punto di vista letterario.

Gli episodi originali tedeschi  della durata di un’ora  erano 7, ma in Italia ne furono trasmessi solo quattro nel 1974, sebbene la TV svizzera, che trasmetteva  anche nel nostro Paese, propose la serie completa nel 1972.

Gli episodi diretti da Theo Mezger (TM) e Michael Braun (MB), della durata di 60 minuti, in italiano avevano i seguenti titoli:

1. Aggressione dal cosmo (MB) 17.9.1966

2. Il pianeta fuori orbita (TM) 1.10.1966

3. I guardiani della legge (TM) 15.10.1966

4. I disertori(TM) 29.10.1966

5. Battaglia per il Sole (MB) 12.11.1966

6. La trappola spaziale (TM) 26.11.1966

7. Invasione (MB) 10.12.1966

Mentre i personaggi e gli attori erano: Dietmar Schönnherr (Comandante Cliff Allister McLane), Eva Pflug (Tenente Tamara Yagellovsk), Wolfgang Völz (Tenente Mario de Monti), Claus Holm (Tenente Hasso Sigbiörnson), Ursula Lillig (Tenente Helga Legrelle), Friedrich Georg Beckhaus (Tenente Atan Shubashi), Benno Sterzenbach (Generale Winston Woodrov Wamsler).

Nel 2003 sono stati montati insieme vari pezzi dai 7 episodi originali producendo un film dal titolo Raumpatrouille Orion – Rücksturz ins Kino.

La serie è divenuta un cult in tutto il mondo anche se negli Stati Uniti non venne mai trasmessa perché girata in bianco e nero e quindi non ritenuta adatta per il pubblico americano avvezzo al colore.

Il budget era molto alto per la fantascienza (3,4 milioni di marchi), ed anzi furono proprio tali costi che probabilmente segnarono la fine della produzione, nonostante il successo ottenuto in Germania.

Da segnalare che ci fu un tentativo di produrre una seconda serie che fu però respinto dalla TV ARD.

La trama è semplice: verso l’anno 3000 la terra è in guerra con extraterrestri e il Comandante, il maggiore Cliff McLane, guida l’incrociatore stellare Orion, il più rapido della flotta stellare. La forma della nave spaziale è particolarmente elegante e snella. Il b/n ne accentua una certa drammaticità cinetica resa ancora più evidente dai decolli che avvengono da sotto il mare, con imponenti e suggestivi vortici che si formano impetuosi. L’effetto speciale fu ottenuto riprendendo il moto dell’acqua in una particolare vasca di un istituto di ricerca.

Da segnalare l’avveniristico “Starlight – Casino”, situato in una base futurista sottomarina dove l’equipaggio passa il tempo libero tra una missione, mentre dalla cupola trasparente si possono ammirare grossi pesci che nuotano all’esterno.

Questo effetto speciale fu ottenuto riprendendo l’acquario di uno zoo.

Molto bella anche la famosa colonna sonora di Peter Thomas.

Il comandante è un uomo valoroso e intraprendente, ma altamente indisciplinato e quindi sempre al centro di misure punitive nei suoi confronti attuate dai superiori.

Da notare come, in controtendenza con le rappresentazioni “pupazzare” dell’epoca, gli alieni abbiano un aspetto molto particolare: con una sorta di corpo traslucido che incute timore.

Nella serie essi vengono definiti con il termine frogs, cioè “rane”.

Gli effetti speciali sono primitivi a confronto con gli odierni, ma comunque molto interessanti anche per l’epoca.

Perché il caso Orion è particolare?

Perché le grandi serie Tv di fantascienza di successo sono quasi tutte prodotte negli Usa e in UK e la Germania costituì una notevole eccezione.

La serie fu trasmessa dalla TV ARD ad iniziare dal 17 settembre del 1966, proprio pochi giorni dopo che la NBC trasmettesse il primo episodio di una serie storica e cioè Star Trek.

Un aspetto particolare e mai trattato di questa serie televisiva riguarda quello sociologico che non inficia il valore fantascientifico, infatti gli episodi sono contrassegnati da un certo maschilismo che mostra quasi sempre le donne subalterne ai protagonisti maschili.

Esemplificativo è il contrasto tra il comandante e il tenente Tenente Tamara Jagellovsk, addetta alla sicurezza.

In ogni episodio c’è una visione machista fatta di apprezzamenti ai limiti del consentito e frequenti “manate” sui prosperosi fondo schiena femminili.

Un altro aspetto che si può notare è poi quello dell’alta carica militarista. Non per niente il padre dell’attore protagonista era il generale austriaco Otto Schönherr che servì la Germania nazionalsocialista fino al 1945.

I membri della Orion sembrano più un drappello della Wermacht che i membri di una astronave spaziale.

C’è tuttavia da considerare che siamo nel 1966 e sono passati solo una ventina d’anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

A parte questo, la serie si fa apprezzare per il clima frizzante e coinvolgente degli episodi e l’accuratezza della trama e degli effetti speciali.

Sono quindi bastate solo 7 puntate per farne un vero e proprio cult internazionale.