Due fratelli in fuga e il detective che li insegue giù per le scale di un condominio si rendono conto di essere intrappolati: nessuna delle porte ai vari piani ha maniglie e, cosa ben più inquietante, sia salendo sia scendendo le scale ti ritrovi sempre sullo stesso pianerottolo. Altrove (in un altro tempo e in altro luogo, forse) una famiglia che sta andando in vacanza si trova a oltrepassare sempre la stessa deserta stazione di servizio. Anche girando l’auto e tornando indietro si ritrovano sempre in quel tratto di strada, una situazione impossibile che mette a dura prova il loro equilibrio mentale…

El Incidente è il film d’esordio del regista messicano Isaac Ezban, che firma anche la regia. Uscito in centro America nel 2014 è stato visto l’anno seguente in vari festival internazionali del cinema, poi a maggio 2017 Netflix lo ha aggiunto col titolo in inglese The Incident al proprio catalogo in molti Paesi, tra cui l’Italia.

Una scena del film El Incidente (2014)
Una scena del film El Incidente (2014)

Anomalo, spiazzante, angosciante ma soprattutto non banale El Incidente è un incubo fantastico-esistenziale che ha ricevuto anche il plauso di Guillermo Del Toro. Ha una premessa che potrebbe essere uscita dalla mente di Rod Serling o di Philip K. Dick e collegamenti cinefili che vanno dal capolavoro surrealista di Alain Resnais L’anno scorso a Marienbad (1961) all’Inception (2010) di Christopher Nolan.Inizia come un rompicapo geometrico ricco di tensione per poi aggiungere man mano altri livelli, forse persino troppi: contrapposizione delle varie fasi della vita, rimpianto per le cose non fatte, punizione per errori commessi nel passato, eccetera. Nel terzo atto Ezban si addentra in spiegazioni che invece che arricchire finiscono per indebolire l’impatto del film, perché gli inferni (metafisici, esistenziali o psichiatrici che siano) non si spiegano, ogni persona ha il proprio. Resnais, e il suo sceneggiatore Alain Robbe-Grillet, lo avevano capito e avevano fatto lasciato gli spettatori a girovagare perplessi nell’enigmatico limbo di Marienbad, alla ricerca di un significato, Ezban invece imbocca la strada dello ‘spiegone’ finale, danneggiando la sua creazione. Fortunatamente lo fa con un innegabile talento visionario che richiama Kubrick e Lynch, sorretto dalla potente musica di Edy Lan (con Ezban anche nel successivo Los Parecidos/The Similars) e dall’elegante fotografia di Rodrigo Sandoval (México Bárbaro). Dunque El Incidente è un film non indenne da difetti ma è tuttavia un’opera originale e stimolante, che si prende dei rischi, soprattutto considerando che è un'opera prima realizzata con un budget modesto ma che rivela agli appassionati di cinema fantastico un nuovo regista certamente da tener d’occhio.