Si autodefiniva futurologo Alvin Toffler, nato a New York nel 1928 e morto lunedì scorso, 27 giugno, nella sua casa di Los Angeles.

Corrispondente dalla Casa bianca per un giornale della Pennsylvania, poi collaboratore di Fortune, dal 1962 Toffler diventa giornalista e consulente freelance. Lavora per IBM, AT&T, Xerox, finché nel 1970 pubblica la sua opera più famosa, Future Shock, nella quale teorizza lo stato psicologico dell'individuo e della società moderna derivante dalla percezione di "troppi cambiamenti in un breve periodo di tempo". Il libro diventa un bestseller internazionale vendendo oltre sei milioni di copie. Ne fu tratto anche un film documentario con la voce di Orson Welles.

Nel libro del 1980 The Third Wave descrive tre stadi della società: il primo è quello agrario, il secondo è quello della società industriale, il terzo quello della società post-industriale, nel quale la conoscenza è una risorsa primaria e il cambiamento è accelerato.

Il discorso viene aggiornato e approfondito nell'ultimo libro pubblicato, Revolutionary Wealth (2006), scritto insieme alla moglie Heidi, nel quale affronta temi come cyberspazio, economia prosumer, unificazione politica del mondo, persino colonizzazione dello spazio.

Per il lettore italiano c'è ben poca possibilità di accedere ai suoi testi, se non andando in biblioteca: l'unico titolo disponibile è proprio l'ultimo, La rivoluzione del benessere, edita da Casini nel 2010.

Roberto Paura, dell'Italian Institute for the Future, ha scritto: Ieri ci ha lasciati Alvin Toffler, tra i padri fondatori della moderna futurologia, il cui best-seller mondiale Future Shock mantiene ancora, a decenni di distanza, una straordinaria attualità: di fatto oggi viviamo nel mondo che Toffler aveva previsto quarant'anni fa.