Sarà Netflix a realizzare il remake di Lost In Space, la leggendaria serie di fantascienza di Irwin Allen degli anni 60. Il servizio di streaming si è aggiudicato i diritti in un'asta che vedeva diversi e agguerriti concorrenti.

Netflix ha affidato il progetto agli sceneggiatori Matt Sazama e Burk Sharpless (Dracula Untold) coadiuvati da Kevin Burns e da Neil Marshall che curerà anche la regia.

È soprattutto Burns l'artefice di questo progetto; Burns insegue da anni Lost In Space, e in più occasioni aveva già tentato di riportarla in vita. Ma perché tanto interesse in questa serie?

Il pubblico italiano sa molto poco di Lost In Space, serie degli anni Sessanta, anteriore di poco a Star Trek, mai trasmessa in Italia. Nel 1998 arrivò anche nelle sale italiane il film per il grande schermo, ma senza ottenere particolare successo.

In USA, Lost In Space è considerata una serie di culto, probabilmente – più che per le sue qualità – per il fatto che una certa generazione è stata da essa introdotta alla fantascienza. Lost In Space era in effetti una serie per ragazzi, a basso budget, avvicinabile se vogliamo a Doctor Who, ma decisamente più leggera.

Creata da Irwin Allen, uno dei grandi nomi della televisione negli anni sessanta, autore anche di serie come Viaggio in fondo al mare, La terra dei giganti, e la conosciutissima Kronos (Time Tunnel), andò in onda per tre stagioni dal 1965 al 1968 sulla rete CBS.

L'idea di base era quella di fare una serie "familiare" ambientata nello spazio. Papà, mamma, un figlio piccolo (ma geniale) e due figlie grandi, più un ragazzotto belloccio per l'interazione sentimentale con la più grande delle figlie e, naturalmente, un viscidissimo cattivo.

La serie, che, era vagamente ispirata a un fumetto apparso qualche anno prima, The Space Family Robinson. Il cognome Robinson non è casuale, ovviamente, facendo riferimento a Robinson Crusoe. La prima versione del pilot vedeva l'astronave Gemini 12 (il nome venne poi cambiato in Jupiter 2 per evitare problemi col programma spaziale della NASA) dispersa su Marte; nella versione definitiva, l'astronave viene lanciata a velocità iperluce verso Alpha Centauri, ma il sabotaggio del perfido dottor Smith fa perdere la rotta. L'equipaggio si trova quindi perduto nello spazio, e passerà di avventura in avventura per poter tornare a casa. Come si vede, anche la serie europea Spazio 1999 ha qualche debito nei confronti di Lost In Space, come certamente li ha anche Star Trek, che avrebbe esordito sul canale rivale, la NBC, l'anno successivo.

Come molte serie di Irwin Allen, Lost In Space era fatta molto alla buona. Scenari di cartapesta, costumi colorati, effetti che oggi appaiono ridicoli, coerenza scientifica ai minimi storici. Allen non si faceva scrupolo, quando era necessario, di utilizzare custumi, prop o addirittura scene prese da altri suoi film quando serviva. Ma tutti questi limiti apparivano poco rilevanti negli anni Sessanta, soprattutto per un piccoli molto giovane; e quello che certamente non mancava era il sense of wonder.

Il ruolo del "papà", il professor John Robinson, inventore del motore che permetteva all'astronave Jupiter 2 di viaggiare tra le stelle, era interpretato da Guy Williams, un volto che ogni italiano sopra i quarant'anni è stato fin da piccolo abituato a vedere coperto da una sottile mascherina nera, quella di Zorro nella serie della Walt Disney. Tra gli altri attori, l'unico che abbia avuto un altro ruolo degno di nota è proprio l'interprete del bambino Will Robinson, Bill Mumy, che molti anni dopo sarà Lennier, l'assistente di Delenn in Babylon 5.

Il film del 1998 vedeva attori del livello di William Hurt, Mimi Rogers, Gary Oldman, con Matt LeBlanc reduce da Friends nella parte del maggiore West.

Tra i personaggi di Lost In Space c'erano anche un cane, un pappagallo e un grosso robot, senza un nome specifico, disegnato sullo stile del Robbie di Il pianeta proibito.

Il tono leggero e i temi familiari sono davvero difficili da immaginare in una serie di fantascienza nel 2015. Netflix descrive la nuova serie come "una saga epica ma di solida fantascienza centrata du una giovane famiglia di esploratori perduti in un universo sconosciuto, e sulle sfide che dovranno affrontare per restare uniti". Ancora nessuna indicazione su un'eventuale data di rilascio, anche se crediamo sia ragionevole immaginarla tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017.