— Sai davvero molte cose, Ryan, per essere un semplice sicario.

— Semplice? Ancora sottovaluti la nostra posizione. Tutto questo addestramento a cosa credi che serva? A farti rimanere una selvaggia? Ma guardati: sei un'altra persona rispetto a mesi fa, sei irriconoscibile. Appena uscita dal campo di addestramento eri solo un animale in gabbia.

Ryan si avvicinò nuovamente a Cristam, senza toccarla questa volta.

— Ho dovuto indagare su questo Synet perché la Sezione 95 si è accorta della fuga di informazioni. Devo scoprire cosa vuole da te e se rappresenta un pericolo per noi.

— Inutile nasconderti che l'ho già incontrato alcune volte, dato che mi spii. Perché la Sezione 95 non ha affidato direttamente a me l'incarico?

— Non vuole che tu ti distragga, questa è la scusa ufficiale. — spiegò Ryan — Ma io credo che sia perché aspettano che Synet si scopra e riveli le sue reali intenzioni e cosa sappia davvero sul caso dei rapimenti. Pare che sia una faccenda estremamente delicata. Se te ne occupassi tu, invece di comportarti in maniera naturale, forse manderesti tutto all'aria col tuo modo di fare. Non c'è bisogno che tu collabori con lui, basta che ti segua. Prima o poi si fregherà con le sue mani.

— Allora perché m'informi? Non è pericoloso?

Ryan rise: — No, io mi fido di te. E poi siamo amiche, io non ti tengo nascoste le cose. Sai, se quel tipo dovesse rivelarsi un problema, dovrei eliminarlo.

— Sono certa che non mancherai al tuo dovere.

— Non ti dispiacerebbe nemmeno un po'?

— Come ti ho già detto, — rispose secca Cristam — non mi piacciono gli Umani. Non c'è nulla che sentirei di perdere.

— Staremo a vedere! — e così dicendo, Ryan corse fuori dalle docce, andò negli spogliatoi e si dileguò in fretta.

L'ispettrice scelta Agata puntò un artiglio sopra al grande ologramma di una mappa, che illustrava la regione di cui la città di Sadir era capoluogo.

— Da qualche parte qui attorno — commentò, descrivendo un ampio cerchio con l'artiglio — è presente un cosmodromo mobile illegale. Non c'è altra spiegazione. Le astronavi partono e arrivano con cadenza costante, possiamo contarle tramite i radar satellitari e terrestri, ma poi svaniscono nel nulla. Non sappiamo dove siano dirette di preciso quando lasciano il nostro pianeta.