In un certo senso Superman, poi, è uno dei personaggi supereroistici più graditi agli attori perchè permette loro di non dover indossare alcuna maschera e ai soggettisti di non doversi inventare situazioni particolari per mostrare la faccia dell'attore.

A indossare il mantello rosso con la S è stato chiamato Henry Cavill, attore britannico che possiamo andare a vedere o rivedere in Immortals (è Teseo) o ne La Fredda Luce del Giorno per poter avere un idea della sua recitazione e dunque ipotizzare che la sua granitica espressività ne potrebbe fare un ottimo kryptoniano.

Lois Lane è Amy Adams (curiosità, è nata a Vicenza da genitori americani), attrice che ha spesso sgranato gli occhioni in perfetto stile fidanzata d'America (Come d'Incanto, Julie & Julia, i Muppet) e che come volitiva Lois Lane potrebbe rivelarci qualche sorpresa.

Sorpresa sicura, invece, sarà Laurence Fishburne (Morfeo di Matrix) nei panni di Perry White direttore del Daily Planet (il politically correct colpisce ancora), insieme all'assenza di Jimmy Olsen (il fotografo lentigginoso amico di Clark Kent cui spesso era riservato il ruolo di spalla comica).

Sono invece due sicure colonne i padri dell'eroe. Quello alieno/biologico interpretato da Russel Crowe stavolta in un ruolo pacifista dove non vuole “scatenare l'inferno” e Kevin Costner come quello adottivo/terrestre che nell'immancabile camicia a quadri e accento del Kansas saprà essere una volta in più l'Uomo dei Sogni nel guidare quelli del suo Superfiglio.

Gli effetti speciali, almeno quelli trapelati da teaser e trailer, promettono benissimo e di sicuro pensando a 300 e Watchmen non esiste un regista migliore di Snyder nel rendere reale la pagina disegnata in ogni minimo dettaglio tanto che non posso non pensare con curiosità a cosa sarà capace di far fare al mantello rosso di Superman.

Il regista Zack Snyder è di sicuro l'argomento più interessante del film. I suoi lavori precedenti di origine fumettistica sono 300 e Watchmen, entrambi di ottima realizzazione, e se in 300 è l'estetica della pagina disegnata che prende il sopravvento in Watchmen è la costruzione dell'universo distopico nel quale si muove la squadra di supereroi ad essere il tema portante. Ecco perché nella interminabile discussione su una eventuale Justice League il nome di Snyder è stato fatto più e più volte. Gli ultimi rumors e dichiarazioni sembrano indicare almeno un altro film su Superman per forse poi progettare una Justice League e Snyder stesso in qualche occasione ha apertamente rinnegato le premesse di Goyer e Nolan affermando che il mondo del suo Superman è un mondo dove il kryptoniano non è l'unico supereroe.

Se proprio devo trovare una minima perplessità sul lavoro di Snyder è quel senso di patinata freddezza che talvolta suscitano in me alcune sue scene e/o passaggi, senso che sembra del tutto fuori luogo riguardo le dichiarazioni che il regista ha rilasciato su Man Of Steel, che ha definito come un film dove Superman mostrerà tutta la sua umanità e le prismatiche sfaccettature della sua personalità.

Insomma il film di Snyder (e Nolan che lo produce e sicuramente non sarà stato con le mani in mano) si prepara ad essere la reintepretazione di un mito, sperando che per renderlo più umano non sia stato né troppo smitizzato né tradito alle fondamenta.

E io resto ancora qui a chiedermi vado o non vado a vedere Man Of Steel?