Visto da una villetta unifamiliare in una cittadina del Midwest, il mondo appariva in un certo modo, ma bastava spostarsi perché la prospettiva cambiasse completamente. Panchan Tenzin parlava un inglese corretto, con appena una traccia dell’accento cantilenante tipico degli asiatici quando usavano i linguaggi occidentali. - Sto facendo colazione -, disse Stone, - Vuole una tazza di tè? Il lama parve non averlo sentito. - Mi scusi - disse - Ma credo che non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo in preamboli. Sono qui per dirle che deve porre termine immediatamente al Progetto Zeus. - Mi dica una cosa - chiese Stone - Come ha fatto ad oltrepassare il cordone di sicurezza graziosamente offertoci dall’Esercito Popolare cinese? - Sono un lama -, si limitò a ribattere l’altro, sottintendendo forse qualche potere psichico che gli consentisse di manipolare le menti inferiori. Stone preferì non approfondire. - Potrei sapere - chiese - Qual è il motivo di questa richiesta così perentoria? - Se il Progetto Zeus sarà portato a termine - rispose il lama - il risultato sarà una catastrofe per l’intera umanità. - Ammesso che io accetti la sua affermazione senza prove -, rispose Henry Stone. - Penso che lei saprà che io sono semplicemente il direttore dei lavori, il numero due. L’ingegner Vanderberg è il direttore del Progetto e, per quanto ne so, anche il maggior azionista della Compagnia, è a lui che si deve rivolgere. - Se lei la mette in questi termini - rispose il lama - temo che non ci sia più alcuna speranza. Jason Vanderberg è un uomo posseduto. Henry Stone si chiese se l’uomo non avesse sbagliato termine, fuorviato da una imperfetta conoscenza della lingua inglese. - Posseduto? Cosa intende dire? - La sua aura - replicò l’altro - non è quella di un essere umano. - È un uomo che ha passato un’esperienza molto dura - rispose Stone. - E ne porta i segni, qualcosa che avrebbe cambiato chiunque. - Probabilmente lei non si immagina neppure fino a che punto - replicò Panchan Tenzin. - Glielo ripeto, faccia quel che le è possibile per bloccare il Progetto Zeus. La vita ed il futuro di tutti noi sono nelle sue mani. Il lama non aggiunse altro, con un cenno della mano rifiutò la tazza di tè che Stone gli aveva offerto, poi con un breve gesto di saluto si girò verso la porta. - Ci pensi bene -, disse mettendo la mano sulla maniglia. Henry Stone rimase a fissare il vano dell’ingresso dopo che l’uomo se ne fu andato. Non l’avrebbe mai ammesso davanti ad un estraneo, ma quella visita l’aveva scombussolato, veniva a sommarsi troppo bene alle inquietudini che da tempo si stava portando dentro: nulla di razionale, solo una specie di sorda angoscia che non riusciva a spiegare.