Salman Rushdie, l’autore dei celebri “Versetti satanici” - che gli sono costati la condanna in aeternum del regime iraniano – sarà l’autore di Next people, un dramma televisivo commissionatoli dalla Showtime.
Lo scrittore si dice entusiasta del nuovo lavoro, soprattutto perché si tratta di una serie che da modo a uno sceneggiatore di mostrare tutto il talento artistico; al contrario dei lavori per il cinema, nei quali lo script writer è considerato come un impiegato, uno schiavo (parole di Rushdie…).
Dalle prime indiscrezioni sappiamo che la serie dovrebbe essere incentrata intorno ai cambiamenti in corso negli Stati uniti odierni: dalla politica al sentimento religioso, alla sessualità. Non è chiaro però come s’innesti il tono sci-fi in questo intreccio anche se viene da pensare che saranno i mutamenti e le innovazioni tecnologiche - anch’essi al centro delle tematiche affrontate dalla serie - a spingere il lavoro verso il genere fantascientifico.
Lo stesso Rushdie precisa che non si tratta di un genere di fantascienza pura ma di una sci-fi paranoica. “Ci sono persone che scompaiono e altre che si sostituiscono a loro …” dice Rushdie in un’intervista al giornale britannico The Observer, “…c’è un bel po’ di scienza, ma alcuni di elementi non sono naturalistici…”.
Questo aspetto spurio del genere, in cui elementi sono orientati verso un naturalismo borderline piuttosto che pienamente fantascientifici, ha già una fatwa degli appassionati del genere. Vedremo gli sviluppi della polemica.
3 commenti
Aggiungi un commentoIl riferimento alla "fatwa degli appassionati del genere" mi sembra un pelino fuori luogo, vista la biografia del personaggio in questione. Se poi c'è dietro un intento ironico/satirico, non me ne voglia l'autore dell'articolo, ma si sarebbe potuto esplicitarlo meglio. Saluti.
Finalmente una buona notizia, Salman Rushdie è un autore che ho sempre apprezzato, sicuramente sarà una serie fuori dal comune e dai contenuti di un certo spessore e soprattutto coerente in quanto concepita integralmente dall'inizio alla fine prima di andare in produzione
p.s trovo anch'io inappropriato (anche se ironico) il riferimento alla fatwa
Vediamo cosa ne verrà fuori.
Palomino
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