Salman Rushdie, l’autore dei celebri “Versetti satanici” - che gli sono costati la condanna in aeternum del regime iraniano – sarà l’autore di Next people, un dramma televisivo commissionatoli dalla Showtime.

Lo scrittore si dice entusiasta del nuovo lavoro, soprattutto perché si tratta di una serie che da modo a uno sceneggiatore di mostrare tutto il talento artistico; al contrario dei lavori per il cinema, nei quali lo script writer è considerato come un impiegato, uno schiavo (parole di Rushdie…).

Dalle prime indiscrezioni sappiamo che la serie dovrebbe essere incentrata intorno ai cambiamenti in corso negli Stati uniti odierni: dalla politica al sentimento religioso, alla sessualità.  Non è chiaro però come s’innesti il tono sci-fi in questo intreccio anche se viene da pensare che saranno i mutamenti e le innovazioni tecnologiche - anch’essi al centro delle tematiche affrontate dalla serie - a spingere il lavoro verso il genere fantascientifico.

Lo stesso Rushdie precisa che non si tratta di un genere di fantascienza pura ma di una sci-fi paranoica. “Ci sono persone che scompaiono e altre che si sostituiscono a loro …” dice Rushdie in un’intervista al giornale britannico The Observer, “…c’è un bel po’ di scienza, ma alcuni di elementi non sono naturalistici…”.

Questo aspetto spurio del genere, in cui elementi sono orientati verso un naturalismo borderline piuttosto che pienamente fantascientifici, ha già una fatwa degli appassionati del genere. Vedremo gli sviluppi della polemica.